Troina. Chi si trova a passare da via prof. Giuseppe Di Napoli e da via Madonna del Soccorso, nel tratto dove ci sono i cassonetti della spazzatura, si sarà accorto che da ieri sul muro c’è una tabella con lo stemma del comune che avverte che i cassonetti e l’area circostante sono sotto videosorveglianza. Sulla tabella c’è scritto anche un messaggio molto chiaro: divieto di abbandono di rifiuti e l’ammonimento a non trasgredire questo divieto, se non si vuole essere puniti a norma di legge.
Perché si è arrivati a tanto? Nei due tratti di queste due strade, molto trafficate, i cassonetti e l’area circostante sono stati scambiati da un numero non trascurabile di cittadini per una sorta di discarica dove abbandonare vecchi frigoriferi non più funzionanti, logori materassi in disuso, vasche di eternit rotte e materiali di risulta. Tutto questo, non è decoroso per un paese che si sta dando molto da fare per apparire uno dei borghi più belli d’Italia, accogliente e pulito, agli occhi dei visitatori, che non sono pochi, se si pensa che all’Oasi Maria SS contano 5 mila ricoveri l’anno. I troinesi sono conosciuti e apprezzati per il loro spiccato senso dell’ospitalità, che fa sentire subito a suo agio anche il visitatore più esigente e più freddo. Ed è stato questo tratto del carattere del troinese che convinse i tecnici e gli operai dell’Agip a scegliere Troina come il paese dove stare, quando nella prima metà degli anni ’60 del secolo scorso vennero a lavorare nelle sonde disseminate nel territorio della zona nord dell’Ennese per estrarre gas e petrolio. Ma si sa che l’occhio vuole anche la sua parte e non basta pertanto l’innato senso di ospitalità per attrarre quella forma particolare di turismo nei borghi, che gli esperti chiamano “turismo relazionale” perché mette, appunto, in relazione i turisti con gli abitanti, le tradizioni culturali e enogastronomiche del borgo. Da qui l’invito del comune ai cittadini di non depositare rifiuti ingombranti e materiale edile accanto ai cassonetti della spazzatura.

Silvano Privitera