A pesare come un macigno adesso è una richiesta di pagamenti arretrati legata a una differenza tra quanto percepito dalla Regione e quanto fatturato a metà degli anni novanta. L’Agenzia delle entrate ha quantificato l’ammanco in 30 milioni di euro e adesso se l’assessorato alla Sanità dovesse firmare la convenzione con la struttura sanitaria che in tre anni vale circa 15 milioni, le somme rischiano di essere pignorate. È questa la sintesi del Nursind, che tra i 700 dipendenti segnala la situazione critica vissuta anche da circa 100 infermieri. “È grave – prosegue Frittitta – l’inadempienza da parte dalla stessa Regione che in data 4 maggio 2016 ha approvato la legge stralcio che la obbligava a stipulare una convenzione triennale con l’Istituto entro 30 giorni. Ciò non ci risulta ancora stipulata. Tale convenzione allenterebbe i cordoni della agenzia delle entrate e darebbe fiato alle famiglie dei lavoratori che potrebbero programmare il proprio futuro ed evitando altri viaggi della speranza”. Il coordinatore regionale del Nursind chiederà un incontro immediato con l’assessore alla Sanità, Baldo Gucciardi e con l’assessore all’Economia Alessandro Baccei.