Accardi, neo Sindaco Barrafranca: “voglio un’alleanza tra la Città e la Politica delle grandi sfide”

Intervista a Fabio Accardi, neo Sindaco di Barrafranca

“voglio un’alleanza tra la Città e la Politica delle grandi sfide”

di Enzo Cimino

 

barrafranca fabio accardiAppena un mese fa s’è votato a Barrafranca, paese dinamico operoso e volano di quella che fu la provincia di Enna. Ma segnato, pure, da lacerazioni e contraddizioni che hanno sempre allentato, se non stoppato, le sue enormi potenzialità per una crescita economica. Da una parte capacità d’intrapresa, laboriosità diffusa, radicamento alla campagna; dall’altra centro di mafia, emigrazione ininterrotta, strappi sociali e blocchi al rinnovamento. Continua ad esprimere, comunque, una gran voglia del “fare attivo” in più campi della vita locale. Ne deriva, in automatico, la prevedibile domanda: la Politica locale riesce a stare, quantomeno, al passo dei complicati problemi affrontandoli, se non per sanarli, per indirizzarli su versanti possibili e aperti? Nelle elezioni municipali, è stato eletto Sindaco il prof. Accardi con il 34,5% e ha trionfato il “centrosinistra in salsa siciliana”- UDC, PD , SICILIA FUTURA- con il 47%. La forbice è troppo grande, il 12,5% , e pare pronta a tagliare l’erba buona che può crescere sotto i piedi della nuova Amministrazione.

Difatti, per l’elezione del Presidente del Cons. Com.le (carica senza poteri e competenze rilevanti) ecco emergere le mortificanti logiche spartitorie che sfarinano la coalizione. Il PD alza le pretese e gli altri rompono. Senonché, il nuovo Sindaco risponde azzerando la sua Giunta. Una mossa politica apprezzata dai barresi, che ferma il voto, ancora con il motore caldo, di fronte al noto bivio: o indietro tutta, o svoltare per viaggiare lungo strade nuove, magari con curve e in salita.

Avendo anche noi ammirato il Sindaco, l’abbiamo voluto incontrare. Ma chi è il prof Accardi? Non c’è barrese che non lo definisca “na brava pirsuna”, volendo sottolineare la sua serietà, i suoi modi gentili e la sua normalità. Pure quelli che hanno votato la coalizione ma non Lui. Fino a mesi fa era dedito al suo lavoro di docente di Liceo, stando alla larga dalla politica locale, povera di nome e di fatto. Eredita il dissesto finanziario, ossia debiti a palate, oltreché sfascio dei servizi locali, burocrazia inadatta; e poi dominio invadente di mediocri politicanti e capi elettori al servizio del potente di turno.

La 1° domanda è rituale: con quale programma è stato eletto? La risposta ci delude un po’, mancando un approccio convincente ai dirompenti fattori di crisi estrema di Barrafranca. Parla della “crisi finanziaria, della macchina burocratica, dell’uscita dall’ATO rifiuti, di taluni contratti onerosi (la pubblica illuminazione costa 800000 euro l’anno!)” e di ciò che è scontato.

È meglio, allora, conversare senza domande dai toni freddi. Emerge, a sto punto, un Sindaco che ha il suo punto di partenza: “ lavorerò per consolidare l’alleanza della Città con la Politica”. I tre partiti della maggioranza pensano invece di allentare, mettendolo alla prova con l’elezione del Presidente del C.C. La sua linea, dunque, è coerente con gli impegni assunti. Il PD ufficiale al “vetriolo” è avvisato.

Si passa ai temi che bollono ma non cuociono al punto giusto , aprendo con l’economia del territorio che fa leva sull’agricoltura degli ortolani, tanto innovativi a produrre ma marginali nei mercati non locali. Accardi dice la sua: “le acque della Diga Olivo hanno prezzi alti”; “il Consorzio di Bonifica gestisce senza programmazione”; “i contratti sono esosi”. Passa alle problematiche di fondo: “i costi di produzione sono alti”; “ la commercializzazione dei prodotti è lontana dai grandi mercati; “la cipolla e l’aglio barresi devono dotarsi del marchio di provenienza. Che fare, allora? “Creare un Osservatorio dei mercati possibili”; “Alzare il livello della cultura d’impresa”; “Consorziare i Produttori”. Infine ipotizza un ”Distretto agricolo con i paesi vicini come Mazzarino, Niscemi, Riesi, S. Cono”. Non c’è male, ma ancora non si vedono neppure le sagome di una classe dirigente pronta per tal sfida.

Mentre il telefonino squilla senza sosta, parliamo di Mafia e Legalità. È un tema sempre vivo a Barrafranca, tantè che per Accardi “La mafia sa anche parlare con il silenzio in questo paese di Cosa Nostra e Stiddari!”; c’è “una ferita scoperta” “Quali iniziative sono in programma? “. Due da subito: “la Rassegna di Libero Cinema in Libera Terra” e “Grest estivo gestito dall’Ass Libera” . Mica male se sarà questo l’ avvio di chi dichiara che “la Legalità è una opportunità”.

Ci si alza annotando il senso del suo lavoro di Sindaco: “il cambiamento ci sarà se daremo vita a quella che chiamo Cittadinanza Partecipata”.

Torna in mente il voto: Accardi fermo al 34,5%, quindi il 12,5% in meno della coalizione che l’ha sostenuto (mica tanto). Si dice che i numeri hanno la testa dura. In questo caso, per Accardi hanno una cuore e un cervello.