“Una maggioranza bulgara – afferma Siragusa – che va dal PD a NCD passando per l’UDC, stronca la legittima ambizione, manifestata anche con un referendum popolare dei cittadini di Gela, Niscemi, Piazza Armerina e Licodia Eubea di passare ad altro libero consorzio o alla Città Metropolitana di Catania. In realtà l’unica cosa che ha realmente interessato il voto degli altri deputati è stata la paura anzi il vero e proprio terrore di modificare le circoscrizioni elettorali”.
“Tocca constatare – affermano Mangiacavallo e Cappello – che è stato confermato l’abuso perpetrato già in commissione, sede in cui si doveva soltanto ratificare quanto espresso dai cittadini chiamati a votare il referendum, ed invece la decisione dei cittadini è stata ribaltata. Questa era l’ultima occasione per questo Parlamento di poter usare le prerogative dello Statuto Speciale riaffermando la propria potestà di legiferare in materia di Enti Locali. Ricordiamo – proseguono i deputati – che questo referendum ha avuto un costo. Chi ha bocciato i nostri emendamenti, ora dovrebbe risarcire i Comuni dalla spese sostenute”.