Rifiuti. Enna: discarica cozzo Vuturo potrebbe aprire tra due settimane

cozzo vuturo 3L’incontro di lunedì tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, l’assessore regionale Luisa Lantieri, il commissario regionale Salvatore Cocina (ora sostituito con Sonia Alfano), gli ingegneri Palumbo e Rindone, che gestiscono sul piano tecnico gli impianti rifiuti presenti ad Enna, ha dato una svolta certa circa la possibilità di utilizzare, anche se per alcuni mesi la vasca B1 della discarica di Cozzo Vuturo in attesa che arrivi il via per la realizzazione della vasca B2 della stessa discarica da parte della ditta Vittadello e delle sue consociate. Nel corso dell’incontro, tenuto conto della grave situazione che si sta registrando nella raccolta dei rifiuti e nel loro abbancamento si è valutata l’ipotesi di una riapertura della vasca B1 con la presenza prima di abbancare i rifiuti di due macchinari biotritovagliatori che diminuirebbero del cinquanta per cento i rifiuti da abbancare in discarica oltre a un controllo continuo del percolato per evitare che si possano inquinare i terreni sottostanti la discarica, che in passato è stata anche motivo di denunzia alla Procura della Repubblica. I comuni della Provincia di Enna si trovano in grande difficoltà, sull’orlo di una situazione igienico-sanitaria che potrebbe diventare incontrollabile in quanto non si riescono a smaltire i rifiuti, che oggi si trovano buttati ovunque perché il controllo è molto relativo. Da quattro anni il problema discarica di Cozzo Vuturo è stato trascurato, affrontato con grande superficialità da tutti, nessuno escluso, invece doveva essere il primo problema ad essere affrontato perché significava grande risparmio, invece si sono buttati milioni di euro per andare ad abbancare in discarica come Motta Sant’Anastasia o Gela dove il costo a tonnellata è di 110 euro, mentre abbancare a Cozzo Vuturo costa 50 euro, oltre a risparmiare gasolio e sfido degli autocompattatori. Non c’è stata alcuna spinta nel mettere in esercizio l’impianto di selezione dei rifiuti di Gagliano (mai entrato in funzione ndr) che avrebbe consentito a 2500 famiglie di Gagliano ed Agira di selezionare i rifiuti e, quindi diminuire ulteriormente i rifiuti da abbancare in discarica e quindi una diminuizione ulteriore delle spese. Continuare a puntare sulla raccolta differenziata, ma fatta bene e non approssimativa come viene fatta ad Enna. Ci potrebbe essere anche la soluzione di far riprendere l’attività della discarica di Canalotto in territorio di Nicosia, che potrebbe servire i comuni della zona nord. Si è in una situazione preoccupante e pericolosa ed allora bisogna agire con prontezza, senza più tergiversare perché si è già raggiunto il limite.