AcquaEnna: il giudice di pace ha sbagliato nell’interpretare le “partite pregresse”

bolletta acquaEnna. È tornata a riunirsi ieri mattina l’Assemblea territoriale idrica con all’ordine del giorno ancora una volta la sospensione delle partite pregresse. Ieri si è discusso delle controdeduzioni di AcquaEnna a seguito del percorso che lo scorso 15 luglio l’Ati, formata dai sindaci, aveva avviato informando AcquaEnna della volontà di bloccare le partite pregresse dando vita ad un procedimento amministrativo relativo alla decisione che, nel 2012, aveva assunto l’Ato idrico.
Per rafforzare la propria tesi l’Ati aveva preso a riferimento due sentenze del giudice di pace (per altro impugnate da AcquaEnna) che ha posto dei dubbi sulla legittimità della scelta dell’Ato di autorizzare AcquaEnna a recuperare in bolletta le partite pregresse nel periodo tra il 2005 ed il 2010.
Nelle sue controdeduzioni AcquaEnna ha ricordato che nel novembre del 2004 sottoscrivendo con l’Ato la convenzione per il servizio idrico, la stessa AcquaEnna divenne gestore unico e dopo un anno evidenziò “notevoli ed impreviste criticità” dovute anche ai Comuni, così come il mal funzionamento dei contatori; ma AcquaEnna denuncia anche una tariffa di partenza bassa.
Ma nello specifico AcquaEnna ha contestato l’azione dell’Ato spiegando, tra le altre cose, che c’è un vizio di procedimento legato all’Ati la cui legge regionale che l’ha istituita è oggetto di impugnativa e tutte le funzioni e competenze sono in mano all’Ato 5 in liquidazione; che il giudice di pace ha sbagliato nell’interpretare le “partite pregresse”.
A questo punto è stato dato mandato al direttore generale dell’Ato, Guccione, di tirare le somme e dare un giudizio dopo aver sentito tutte le parti. I sindaci torneranno così ad incontrarsi 23 agosto quando ascolteranno le associazioni a difesa dei diritti dei cittadini e a seguire anche AcquaEnna così come richiesto da alcuni sindaci.