I FATTI
In particolare, nella giornata in cui si sono verificati gli accadimenti, un commerciante denunciava una rapina appena consumata all’interno della sua rivendita di detersivi e prodotti per l’igiene, sito nei pressi del Castello di Lombardia, ad opera di alcuni soggetti, con inflessione dialettale del catanese, allontanatisi subito dopo a bordo di un’autovettura. Le ricerche avviate dagli investigatori ennesi nell’immediatezze dei fatti non consentivano di addivenire al rintraccio degli autori della rapina. Gli investigatori iniziavano, dunque, un’articolata indagine ed attraverso in particolare l’acquisizione delle dichiarazioni dei testimoni e l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, riuscivano ad individuare, fra gli autori della rapine, la donna catanese (oltre ad alcuni dei suoi figli ed altri soggetti prevalentemente minorenni).
Le positive risultanze investigative venivano rassegnate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, ed il p.m. titolare delle indagini, dott. Giovanni Romano, richiedeva al G.I.P. l’applicazione a Concetta Alberti della misura cautelare dell’obbligo di dimora nel centro etneo, con obbligo di permanenza domiciliari nelle ore diurne.
Tuttavia la Alberti, incurante delle conseguenze, violava ripetutamente la misura, sottraendosi ai controlli della polizia.
Pertanto, la Procura della Repubblica di Enna richiedeva nei confronti della donna l’aggravamento della misura cautelare, ed il Giudice, accogliendo l’istanza, disponeva gli arresti domiciliari nei confronti dell’Aalberti Concetta, misura cautelare ieri eseguita dagli uomini della Squadra Mobile, che rintracciavano la donna nel capoluogo etneo arrestandola e ponendola a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che coordina le indagini.