Enna. Rifiuti: dipendenti chiedono maggiore incisività ai sindaci

rifiutiIl primo incontro ufficiale avuto con i sindaci ha permesso al commissario straordinario dell’Ato “EnnaEuno”, Sonia Alfano, di sentire qual è la situazione nei singoli Comuni ma è anche servito ad Alfano per spiegare ai primi cittadini quali sono i suoi obiettivi e come intende raggiungerli. Ma se tra quasi tutti i sindaci filtra ottimismo, lo stesso non si può dire per i dipendenti che per troppo hanno atteso segnali che non sono arrivati. Dai lavoratori del Centro comunale di raccolta di contrada Venova, ad esempio, dicono di attendere un incontro con il commissario «prima di poter dire che tutto sia risolto. L’acconto che ci è stato dato – spiegano i lavoratori – non risolve i problemi e non ci permette di prendere fiato visto che c’è un arretrato di quattro mensilità e mezza». I lavoratori chiedono allora di parlare con Sonia Alfano «perchè vogliamo capire le intenzioni sul nostro futuro, noi abbiamo dato un segnale riaprendo per la città e per lo stesso commissario».
Non tira un’aria migliore neanche tra i corridoi degli uffici di Corso Sicilia dove chiedono maggiore incisività ai sindaci e ricordano che «nonostante sia trascorso più di un mese dall’insediamento, il nuovo consiglio d’amministrazione non è riuscito a portare avanti gli impegni della dotazione organica e del transito del personale di “EnnaEuno” alla Srr». Ma gli stessi amministrativi lamentano pure come non si sia intervenuto «per evitare che il comune di Agira facesse un’ordinanza per gestire il servizio con un costo di gran lunga maggiore rispetto a quanto pagava all’Ato» dicono i dipendenti ricordando il ruolo di controllore della Srr sulla legittimità degli affidamenti e la scadenza di metà luglio che il presidente della Regione aveva fissato come termine entro il quale ogni Comune poteva affidare singolarmente il servizio.
Già da settimane i sindaci sono tornati alla carica per trovare una soluzione alla crisi ma anni di lassismo e difficoltà a trovare un accordo hanno complicato l’attuale situazione che è quasi al limite per cui servono adesso scelte chiare, coraggiose e fatte in tempi celeri per evitare che l’intero sistema collassi e per dare delle risposte certe una volta per tutte ai dipendenti che, soprattutto negli ultimi due anni, vivono nell’oblio e senza certezze sul loro futuro.