Delle Cave ha fatto presente che la sua sosta è stata di qualche minuto, ma il vigile ha risposto che ormai aveva scritto la contravvenzione. L’automobilista riparte ma poi ci ripensa e torna indietro e chiede di potere fare una dichiarazione personale al verbale che aveva scritto, e nel frattempo si avvicina un altro vigile. A quest’ultimo ha detto che mostrano poca sensibilità per i problemi dei disabili e ha mostrato il contrassegno specifico rilasciato dal Comune di Calascibetta e posto bene in vista nel parabrezza.
«Dopo un minuto – prosegue Delle Cave – il primo vigile mi chiede patente e libretto di circolazione e certificato assicurativo. Consegnati i documenti, non ho trovato il certificato assicurativo pur essendo consapevole di avere rinnovato la polizza tempestivamente ed essendo sicuro che il veicolo fosse regolarmente coperto dall’assicurazione. Uno dei vigili telefonava per chiedere un controllo assicurativo tramite i loro sistemi informatici e dopo un po’ di tempo lo stesso comunicava, inspiegabilmente, che la macchina era senza copertura assicurativa».
Nel frattempo Delle Cave chiedevo alla figlia di guardare il computer e stampare la ricevuta di pagamento del certificato assicurativo che avere rinnovato l’11 luglio anche se scadeva il 19. Ma i vigili hanno disposto il sequestro dell’auto che è stata trasportata al comando di polizia a Enna Bassa. Qui i vigili hanno mostrato che dai loro sistemi informatici non risultava la copertura assicurativa. Nel frattempo è arrivata la figlia di Delle Cave, Ambra, in possesso della polizza assicurativa. Ma dopo la discussione l’uomo è svenuto e si è trovato al pronto soccorso dell”Umberto I” per un sospetto infarto. Da qui l’esposto in Procura perché secondo Delle Cave c’è stato un abuso di potere e uso arbitrario della forza coercitiva.
Flavio Guzzone per il quotidiano La Sicilia