Valguarnera. Continua a tenere banco la questione sulla moschea e sugli investimenti arabi

moscheaValguarnera. Continua a tenere banco in città, la questione sulla moschea e sugli investimenti arabi. Le polemiche non si placano, soprattutto dopo il consiglio comunale di venerdì scorso che avrebbe dovuto trattare il problema e che alla fine è stato rinviato per “vizi procedurali” rilevati dalla maggioranza. Il motivo è stato dovuto al fatto che a chiedere di trattare la questione, non era stato come da regolamento un gruppo consiliare ma il comitato cittadino per il “no” alla moschea. La questione com’è noto, riguarda un progetto di investimento da parte del governo saudita nei Comuni di Piazza Armerina, Aidone e Valguarnera di circa 30 milioni di euro con annessa moschea in quest’ultimo centro e per il quale nel maggio scorso era stato firmato un protocollo d’intesa tra le parti interessate, sindaci dei Comuni e rappresentante saudita. Adesso il gruppo di opposizione “L’Altra Voce” che nel corso della seduta scorsa ha abbandonato l’aula in segno di protesta, mette richiede in modo ufficiale una convocazione straordinaria del consiglio comunale per discutere sulla sottoscrizione del protocollo d’intesa da parte del sindaco Francesca Draià. Il gruppo – attraverso una nota intanto accusa il sindaco Draià “di aver sottoscritto un protocollo impegnativo senza alcuna autorizzazione”. Poi mettono in rilievo che da un’attenta lettura del protocollo si intuisce che “da parte del Governo Saudita vi sia il chiaro intento di avviare sul territorio un processo di islamizzazione utilizzando quale contropartita l’erogazione di significative somme di denaro e di sponsorizzazione di attività pseudo culturali. Tutto ciò – ribadiscono – nonostante cittadini, movimenti e associazioni culturali e religiose hanno già dichiarato la propria avversità alla sottoscrizione del protocollo da parte dei sindaci che per altro prevede la costruzione di una grande moschea (la più grande dopo Roma), che comporterebbe la frequentazione e permanenza di musulmani, circostanza che nulla ha a che vedere con la nostra cultura sull’accoglienza e sul rispetto della diversità tra i popoli. I 5 consiglieri di minoranza stigmatizzano inoltre il comportamento del presidente del consiglio Scozzarella che non ha consentito nella seduta di venerdì scorso di esprimersi con un voto sul documento del comitato promotore del “no” al protocollo e censurano, l’azione compiuta dal sindaco Draià ritenendola inopportuna e inusuale e la diffidano dal sottoscrivere per il futuro altri accordi di natura culturale, politica e religiosa senza aver consultato gli organi istituzionali. Impegnano infine il sindaco a non dare seguito al protocollo in quanto non rappresentativo degli interessi della comunità perché alterano l’assetto culturale, politico e religioso del territorio.

Rino Caltagirone