Valguarnera: contestazioni e polemiche in aula sul centro islamico, opposizione abbandona l’aula

moscheaValguarnera. Polemiche e contestazioni sabato sera, in seno al Consiglio Comunale, con l’opposizione che abbandona ancora una volta l’Aula, accusando il presidente del Consiglio Enrico Scozzarella di inadeguatezza, arroganza e presunzione. L’oggetto della discussione verteva sul “protocollo d’intesa” firmato nel maggio scorso dai sindaci di Aidone, Piazza Armerina e Valguarnera per la nascita di un centro culturale islamico, con annessa moschea in quest’ultimo centro che porterebbe nei tre Comuni, 30 milioni di euro. Intesa però mal digerita da un’ampia parte delle tre cittadine, tanto che sono sorti nel tempo dei comitati per il “no” al protocollo. Sul consiglio comunale di Valguarnera, l’ennesimo “vizio procedurale” sollevato dall’opposizione non ha consentito sull’argomento una discussione pacifica. L’oggetto del contendere sono state due mozioni, presentate dai due schieramenti contrapposti, convergenti sul tema, ma divergenti sui contenuti. La prima quella dell’opposizione, “impegnava” il consiglio comunale a far “revocare” al sindaco Francesca Draià l’impegno preso con gli esponenti del governo saudita con la firma del protocollo. La seconda quella della maggioranza PD, “impegnava” il sindaco a “sentire e valutare il pensiero dei cittadini” qualora il progetto fosse andato avanti. Ma questioni procedurali, come detto, hanno fatto saltare tutto. L’opposizione infatti reclamava che la loro mozione fosse discussa per prima, in quanto inviata con posta certificata il giorno antecedente, precisamente la sera di domenica 28, mentre il presidente del consiglio comunale Scozzarella comunicava di averla trovata protocollata con un numero successivo, rispetto all’altra. Gli animi si infuocavano e veniva messa ai voti per avere la precedenza nella discussione, la mozione del PD che com’era prevedibile passava a maggioranza. L’opposizione a quel punto abbandonava l’aula in segno di protesta. Il sindaco nel suo intervento ha ripetuto ancora una volta, che quell’accordo firmato era da considerarsi senza alcun valore in quanto mancante della firma vincolante del soprintendente ai beni culturali e ribadendo che qualora il progetto andasse avanti consulterebbe la cittadinanza. Allora perché l’ha sottoscritto se era senza alcun valore? Ci si chiede. Di fuoco la nota inviata subito dopo dal gruppo di opposizione “L’Altra Voce”: “Si è consumato l’ennesimo atto di prepotenza politica da parte della maggioranza PD. Prendiamo ancora atto che il presidente del consiglio Enrico Scozzarella agisce nel totale disprezzo verso i principi democratici che da sempre regolano lo svolgimento dei lavori consiliari. Il tutto si consuma regolarmente con la complicità di chi dovrebbe garantire la regolarità dei lavori”. Scozzarella poco prima in aula aveva detto, che i lavori vengono condotti nello spirito della legge e della massima trasparenza e imparzialità. Anche il comitato civico per il “no al protocollo”, ha fatto sapere, che sul tema sarà richiesto un’incontro al Prefetto e all’assessorato regionale ai Beni Culturali e annuncia che per mercoledì prossimo è stata indetta una riunione intercomunale che abbraccia non solo i tre comuni interessati, ma anche altri: “perché –hanno riferito- il problema non riguarda solo noi ma tutta la provincia”.

Rino Caltagirone