Troina: presentazione del “Politica e religione. Analisi comparata tra Islam e Occidente”

veronica-compagnoneTroina. Alla presentazione del libro di Veronica Compagnone “Politica e religione. Analisi comparata tra Islam e Occidente”, svoltasi a Troina, nella Torre Capitania, sono intervenuti mons. Gaetano Zito, vicario episcopale per la cultura dell’Arcidiocesi di Catania, e l’imam Kheit Abdelhafid, guida della Moschea della Misericordia di Catania, la più grande di tutto il Meridione. Il libro di Veronica Compagnone è un saggio di politica comparata in cui sono messi a confronto due sistemi politici, l’uno occidentale e l’altro islamico, utilizzando come pietra di paragone i partiti e i movimenti di matrice confessionale, che nascono sulla “frattura religiosa”, secondo il modello di analisi dai politologi Stein Rokkan e Martin Lipset. I partiti cristiano-democratici (cattolici e protestanti) del mondo occidentale, come la Dc in Italia e la Cdu in Germania, e i movimenti islamisti, come la Fratellanza Musulmana, fondata in Egitto nel 1928 e diffusasi in Siria, Giordania, Palestina e Tunisia, e il partito al Nahda (la Rinascenza) in Tunisia, traggono origine da motivi religiosi, ma si differenziano per i contesti istituzionali e per la storia dei paesi in cui sono nati ed agiscono. Interessante è il caso del partito tunisino al Nahda per la sua strategia orientata alla convivenza e al dialogo tra la cultura arabo-islamica e la cultura europea occidentale. I partiti cristiani-democratici dell’Europa sono fondati su basi nazionali mentre i movimenti islamisti dei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente sono nati su basi che travalicano i confini nazionali e si caratterizzano per una visione pan araba. “Non ci sono stati processi di secolarizzazione nei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente dove è forte la compenetrazione tra religione e politica e i movimenti islamisti, a differenza dei partiti cristiano-democratici, sono restii a stipulare alleanze con altri movimenti politici ”, ha detto Veronica Compagnone. “Quando si parla dell’Islam, che rispetta l’uomo e l’ambiente, bisogna pensare ad un modello completo di vita e anche, quando si parla di politica, la religione è importante, ma la cosa più importante, in questo momento, è che le due realtà Islam ed Occidente con due visioni diverse si confrontino e dialoghino”, ha detto l’imam Kheit Abdelhafid. Che questo sia il momento giusto per un dialogo tra Islam ed Occidente, lo pensa anche mons. Gaetano Zito, che ha detto: “Parlando del rapporto tra religione e politica, occorre che sia chiaro che l’Islam e il Cristianesimo non sono in guerra, le questioni religiose non sono cause di conflitto e che le teorie dello scontro di civiltà non hanno alcun fondamento nella realtà, ma servono a nascondere le reali origini dei conflitti”.

Silvano Privitera