Rifiuti. Alfano decreti ingiuntivi per i sindaci che non pagano

rifiuti soldi compattatorePartite le fatture per i comuni, che dipendono dall’Ato Rifiuti di Enna, ci sono solo dieci giorni di tempo per il pagamento, poi il commissario Soni Alfano farà scattare i decreti ingiuntivi in quanto i soldi sono necessari per pagare i lavoratori, per l’acquisto del carburante, per la messa in moto degli autocompattaori. I sindaci, nell’ultima riunione, si sono impegnati tutti a pagare almeno il 75 delle somme dovute, quindi non dovrebbero esserci intoppi, andando così a risolvere un problema importante quale la disponibilità di liquidità finanziaria. Nell’incontro con i rappresentanti sindacali, avvenuto a Palermo, presso il Dipartimento Rifiuti, la riunione si era chiusa con una notizia proveniente da Roma, dal presidente Crocetta, il quale comunicava che la discarica di Cozzo Vuturo aveva la possibilità di essere riaperta. Si aspettano notizie più certe su questo delicato argomento perché rimettere in sesto la discarica di Cozzo Vuturo, quindi la vasca B1, significa per tutti i comuni dell’ennese avere la disponibilità di una discarica lontana massimo 40/50 chilometri, evitare le lunghe attese davanti la discarica di Motta Sant’Anastasia, risparmiare migliaia di euro perché il costo a tonnellata diminuisce sensibilmente. E’ un passaggio molto importante questo e bisogna insistere con il presidente della Regione. L’altro impianto molto importante è quello di compostaggio che si trova nell’area industriale di Dittaino e che praticamente lavora l’umido per trasformarlo in fertilizzante. Ebbene questo impianto in questo momento è chiuso in quanto ci vogliono degli interventi strutturali importanti, che costano parecchio. Si parla di un primo impegno intorno alle 200 mila euro, ma poi la somma è più consistente per fare rendere l’impianto al meglio delle sue possibilità. Sull’impianto di selezione dei rifiuti di Gagliano ancora nessuna notizie utile, il silenzio è sovrano. Il presidente della nuova Srr, Armando Glorioso, ha chiesto al settore amministrativo dell’Ato l’elenco dei 407 dipendenti per cercare di varare una pianta organica compatibile e precisa prima di decidere il passaggio alla nuova società.