Poliambulatorio Valguarnera: per alcune branche porte sbarrate

valguarnera-stanza-di-ginecologiaValguarnera. Decine di utenti valguarneresi si sono recati lunedì mattina presso i nuovi locali del Boccone del Povero per le cure specialistiche, ma per alcune branche hanno trovato le porte sbarrate. Tutto ciò nonostante l’Asp di Enna appena venerdì scorso avesse assicurato, attraverso un comunicato ufficiale, che tutti i servizi sarebbero stati attivi già da lunedì mattina. Secondo calendario infatti nella mattinata di lunedì erano previste diabetologia, consultorio familiare, ginecologia e fisioterapia. Delle quattro specialistiche era attiva con il medico in stanza solo diabetologia, mentre per le altre tre nonostante la presenza dei medici e del fisioterapista, c’era ancora tutto da attivare. Nelle stanze di ginecologia e consultorio familiare in bella evidenza ancora scatoloni per terra con attrezzature dentro e lettini incellofanati, mentre nello stanzone di fisioterapia c’era il tecnico responsabile che era alle prese col montaggio delle attrezzature. Ancora disagi quindi per i pazienti che avendo saputo che da lunedì erano attive le specialistiche, sono dovuti tornare indietro e recarsi a Enna e Piazza Armerina per le cure. Disagi pure per i due medici e il tecnico fisioterapista che non sapevano cosa rispondere alla gente. Gli specialisti di ginecologia e consultorio familiare nonché il fisioterapista hanno aperto i loro laboratori per far vedere lo stato delle cose. Al sopralluogo erano presenti pure esponenti del comitato cittadino con il presidente Giuseppe Catalfamo in testa che ha dichiarato: “L’Asp non è neppure in grado di mantenere gli appuntamenti da loro stessi fissati. Intraprenderemo importanti iniziative se da qui a qualche giorno non verranno ripristinati sul serio tutti i servizi”. Sentito telefonicamente il dottor Francesco La Tona responsabile Asp, di assistenza specialistica ha detto: “ Non ero al corrente del comunicato aziendale di venerdì scorso, probabilmente si pensava che entro fine settimana potesse essere tutto a posto. Ma così purtroppo non è stato. Mi dispiace per gli utenti che sono dovuti tornare indietro. So però di certo che sino a venerdì sera diversi medici si trovavano nella struttura a montare le proprie strumentazioni. Il grosso dei servizi è già stato trasferito. Le stanze sono tutte già pronte, se ancora manca qualcosa bisogna avere un po’di pazienza, un giorno in più o in meno non cambia nulla, l’importante è raggiungere l’obiettivo e penso ci siamo riusciti. Meglio in ogni caso aprirlo in corso d’opera che aspettare di mettere l’ultimo tassello, perché chissà quando si sarebbe dovuto aspettare ancora”. Sembra però che nella giornata di martedì i servizi che erano in calendario abbiano funzionato a pieno regime. Recandoci infatti presso la struttura del Boccone del Povero abbiamo constatato che erano tutti attivi.

Rino Caltagirone