I FATTI
In particolare, da anni l’anziana donna, invalida ed incapace di provvedere a se stessa, aveva accolto in casa la propria figlia bisognosa. Quest’ultima la sottoponeva a continui maltrattamenti e vessazioni psicologiche, sgridandola con pesanti insulti e rifiutandosi di prestarle assistenza allorquando la stessa chiedeva aiuto. Il pesante clima familiare, instaurato dalla donna e culminato addirittura in un tentativo di costringere la genitrice a licenziare la badante, convinceva l’anziana signora a denunciare la figlia convivente. I poliziotti ennesi iniziavano, dunque, un’articolata attività di indagine ed attraverso l’acquisizione delle dichiarazioni di vari testimoni, riuscendo a ricostruire i diversi episodi criminosi.
Le positive risultanze investigative venivano rassegnate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna ed il p.m. titolare delle indagini, nella persona del Sostituto Procuratore dott.ssa Stefania Leonte, richiedeva al G.I.P. l’applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare.