Fillea Cgil Enna su completamento strada Nord Sud

nord sud lotto b2La scarsa dotazione infrastrutturale della Provincia di Enna rappresenta – secondo quando dichiarato dal Segretario Generale della Fillea Cgil di Enna Alfredo Schilirò – uno dei fattori di maggiore svantaggio competitivo del territorio con conseguenti problematiche relazionali di accessibilità ai mercati da parte dell’economia locale.
Enna è l’unica provincia siciliana a non avere sbocchi sul mare, che tuttavia è raggiungibile in tempi relativamente brevi percorrendo l’autostrada Palermo-Catania. Se si esclude il tratto autostradale, le vie di comunicazione restano le strade statali e provinciali e i 60 chilometri di linea ferroviaria.
Nel suo insieme la dotazione infrastrutturale locale è tra le peggiori d’Italia e tale da relegare Enna nei bassifondi della classifica delle 103 province italiane.
Fatto pari a 100 l’indicatore della dotazione media nazionale, il valore dell’indicatore provinciale risulta essere pari a 27,6 (Sicilia 81,7; Mezzogiorno 60,5), dato che pone l’area in una posizione di arretratezza anche rispetto a molte province della Sicilia.
La Nord Sud rappresenta un’opera strategica, fondamentale e volano di sviluppo per l’intero territorio ennese e non solo.
Dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto alcuni soci dell’Impresa Tecnis, e dopo un provvedimento di interdittiva firmato dal Prefetto di Catania e dopo la nomina di un Commissario Giudiziario , la sorte dell’opera è incerta.
Sono stati realizzati alcuni lotti a macchia di leopardo, altri ancora – aggiunge il Sindacalista Schilirò -, dopo i vari fallimenti delle imprese esecutrici , sono rimasti abbandonati senza che siano stati messi in sicurezza. Pertanto, per ripartire sui vecchi lotti, si dovrà mettere in sicurezza i cantieri con un aggravio di costi.
Chi è il colpevole di questo modo insensato di operare? Chi pagherà i danni di queste “negligenze”? – si chiede il Segretario Generale della Fillea Cgil di Enna.
Tale preoccupazione–aggiunge il sindacalista Schilirò – deriva dalle negative vicissitudini che hanno coinvolto la realizzazione di questa importante arteria che ha visto fallire ben 5 grandi Imprese:.. La Sacaim, l’Astaldi, la Vittadello, La Sigenco e la Tecnis.
Noi –aggiunge Schilirò – riteniamo che l’opera debba essere completata al più presto.
In un primo momento erano stati stanziati 400 milioni di euro che poi il governo regionale ha provveduto a stornare per altro. Pare che oggi attraverso il Patto per il Sud lo stanziamento non è di 400 milioni ma di soli 200. Questo non permetterà il completamento dell’opera. Per tale ragione, riteniamo che venga rimodulato il progetto della S. S. 117 bis. A nostro parere – conclude il Segretario della Fillea Schilirò – bisognerebbe accantonare l’idea dell’edificazione di gallerie, di grandi ponti, di sovrastrutture e quindi diverrebbe utile ampliare, consolidare e mettere in sicurezza il tracciato esistente. A nostro parere questo intervento consentirebbe alle medie e piccole imprese locali di realizzare l’opera e creerebbe lavoro per i tanti lavoratori del territorio disoccupati e disperati.