Il premier fra una lettera e un comizio ha dichiarato che ci troveremo davanti a un “grandissimo bivio tra l’Italia che dice sì e quella che sa solo dire di no”. L’articolo 138 prevede la possibilità di cambiare la Costituzione e come e in qual modo cambiarla, soprattutto nella seconda parte. Sono cambiate profondamente le condizioni che nel ’48 portarono a una Costituzione che rafforzava il Parlamento rispetto all’esecutivo, ma la tentazione di un eccessivo accentramento dei poteri ancora c’è e in questo i tanti NO si dibattono. Le lettere del Presidente agli italiani convertono i già convertiti e disamorano gli altri perciò ogni propaganda è vana. La lezione si è conclusa con una lettura allegorica del monumento ai caduti di piazza IV Novembre, del professore Vanadia. E di quell’opera lunedì si discorrerà. Senza SI e senza ma.
Gabriella Grasso