Ance Enna su accordo di programma Anas e Regione

pirrone_vincenzoCi sono volute due anni di denunce da parte dell’Ance sulla grave situazione delle strade della Sicilia, specie quelle della provincia di Enna che, per mancanza di fondi e di manutenzione, sono nel 70% dei casi chiuse per frane o presentano frequenti interruzioni. E’ stata accolta con grande soddisfazione dall’Ance provinciale, presieduta da Vincenzo Pirrone, che fa parte del direttivo regionale, la firma dell’Accordo di programma quadro rafforzato da 500 milioni di euro fra Anas e Regione, alla presenza del premier Matteo Renzi. “Sostanzialmente – dichiara Vincenzo Pirrone – restituisce all’Isola la speranza di potere finalmente liberare molte aree interne e quella ennese in particolare dall’isolamento e di disporre di standard almeno minimamente decenti di collegamento per la mobilità di persone e merci”.
Molta importante è stata la collaborazione fra il ministro Graziano Delrio e l’assessore alle Infrastrutture Giovanni Pistorio, in quanto ha favorito il completamento della ricognizione degli interventi necessari, attingendo anche all’elenco fornito dall’Ance Sicilia, attraverso l’Ance nazionale nell’ambito dell’iniziativa congiunta ‘5mila Cantieri’, e la predisposizione degli atti necessari all’utilizzo delle risorse”. “Ora spetta al Governo regionale, molto spesso sordo alle nostre richieste – prosegue Vincenzo Pirrone – muoversi con tempestività ed efficienza, evitando che l’accordo sottoscritto non diventi carta straccia così come è avvenuto negli anni passati. Le nostre imprese edili sono in grande difficoltà per cui attivare l’accorso sottoscritto potrebbe essere importante perché dare ossigeno alle stesse e l’edilizia potrebbe fare un passo avanti anche per quanto riguarda i posti di lavoro. L’attivazione dei cantieri della Nord-Sud potrebbe essere un altro passo positivo. Ovviamente ci auguriamo che l’Assemblea regionale, al più presto, si assuma la responsabilità di porre subito all’ordine del giorno dell’assemblea di approvare il disegno di legge del governo Crocetta che impone alle stazioni appaltanti percorsi celeri per bandire e aggiudicare le opere finanziate”.


a cura di Gildo Matera