Valguarnera, cerimonia intitolazione villa comunale

Valguarnera. Si colma un vuoto durato 24 anni, con molto ritardo ma si colma! Giovanni Falcone e Paolo Borsellino da stamane sono simbolicamente rappresentati anche a Valguarnera, il Comune che nel passato non molto lontano ha visto transitare esponenti di primo piano della mafia siciliana. Stamane con rito solenne è stata loro intitolata con una targa la villa comunale di via Sant’Elena, che da oggi porterà il nome Falcone-Borselllino. Solenne la cerimonia, con tante autorità presenti, ma un ruolo di primo piano spetta di diritto agli alunni dell’istituto comprensivo “Mazzini” che da qualche anno hanno lavorato con trasporto e passione al progetto “Il silenzio è dolo” nonché ai piccoli e bravi violinisti delle classi terze della “Angelo Pavone” che guidati magistralmente dalla giovane insegnante Erika Ragazzi, si sono esibiti in brillantissime note dedicate ai valori della legalità. Ha aperto la cerimonia il vicesindaco che ha sottolineato la sinergia tra Istituto comprensivo Mazzini e Amministrazione comunale nel portare avanti il progetto “Il silenzio è dolo” redatto, doveroso sottolinearlo, dalle insegnanti Anna Maria Raccuglia, Maria Macchi, Angela Fornò, Angela Calabrò, Lidia Ferraro e Katia Bertino in collaborazione con l’Amministrazione. E’ seguito l’intervento del dirigente scolastico Giuseppina Gugliotta che ha detto: “Le stragi del ’92 in cui perirono i nostri due giudici eroi hanno segnato la mia vita e quella di tutti i siciliani onesti.
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Ognuno di noi nel nostro piccolo deve contribuire giornalmente facendo il proprio dovere con spirito di sacrificio e seguendo l’esempio di questi due grandi della nostra storia. Ai nostri alunni dico che non devono lasciarsi ingannare da effimeri modelli e che devono avere la capacità di ribellarsi sempre agli atti di bullismo, denunciando”. Enrico Scozzarella: “Ritengo che questi due grandi magistrati che hanno sacrificato la loro vita non sono morti ma camminano giornalmente nelle nostre menti. Ci hanno lasciato in eredità un grande valore, la legalità che dobbiamo sempre perseguire”. Padre Francesco Rizzo: Mi inchino a questi due grandi magistrati per l’opera svolta, come mi inchino pure all’altro grande giudice Rosario Livatino, in odore di santità. Questi sono personaggi che hanno onorato la nostra Sicilia e che devono essere da esempio a tutti noi e in particolare alle giovani generazioni”. E’ stata la volta poi di un giovane alunno delle elementari Cristoforo Giangreco che applauditissimo ha parlato degli atti di bullismo che corrodono altri suoi coetanei, citando pure la famosa frase di Giovanni Falcone: “Gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” L’insegnante di musica Erika Ragazzi successivamente sottolineando il sacrifico di questi due grandi uomini ha suonato assieme ai suoi alunni a suon di violino il brano “cento passi”. Alla fine, con tutte le autorità presenti, è stata scoperta la lapide con un nugolo di palloncini che sono volati in cielo.
Rino Caltagirone