Regionali 2017? “Lo scopriremo solo vivendo”, ci ride su Giuseppe Arena. Intanto, l’intenzione è quella di riportare la Sicilia “nell’agenda del Paese”. La strada maestra è il pensatoio. “Sarebbe presuntuoso fare il partito. Puntiamo invece a un laboratorio attivo di politica sociale in cui dentro – spiega – ci sono facce vecchie come la mia, e anche fresche. Ma non sarà un’associazione degli ex studenti”.
Il dna è quello – come spiega sempre Arena – di un “sicilianismo convinto, ma in chiave moderna, dove le rivendicazione cedono il passo alla progettualità”. E dove anche un non siciliano come Alessandro Baccei può fare l’assessore all’Economia di Crocetta, con la benedizione di Renzi, “purché rimetta ordine ai conti”. Se si parla di Referendum, il tono non cambia.
Se Roberto Commercio è per il no, Arena non si straccia le vesti: “Sono deciso nella mia scelta, ma non dico cosa voterò, anche perché non ci sarà nessun stravolgimento qualora vincesse una delle due opzioni”. La verità è che quelli di Solo Sicilia si permettono delle analisi differenti rispetto alle solite narrazioni sul territorio: “La nostra terra non è poi messa male così come ce la raccontano”.Servono tuttavia degli aggiustamenti. Così tornano a galla vecchie e nuove proposte. Una su tutte, il Ponte sullo Stretto. “La mia monomania”, la definisce Arena che rivendica in contemporanea cantieri per le autostrade e l’alta velocità. “Serve tutto” per risolvere il discrimine della mancata continuità territoriale. Da aprire anche sei case da gioco: “Chi parla di rischio riciclaggio – dice ancora – ignora che la Mafia è una piaga mondiale che opera in tantissime zone dove i Casinò sono già presenti, come negli Usa, in Russia e altrove. È un’obiezione che non regge”. E poi ci sono i temi della defiscalizzazione del carburante: “Posso non ragionarci – insiste Commercio – con le altre formazioni politiche?”. In mezzo a tante aperture, un canale è per Mariano Ferro: “Non posso non segnalare – dice l’ex parlamentare Ars – l’attualità delle proposte dei forconi”. Una forza propulsiva che con il 9 dicembre pare si fosse esaurita. Non totalmente, però: “Il loro non è un prodotto scaduto – continua Arena – Anzi, in un determinato momento storico, hanno dato voce a tante gente che fa lavori sacrificanti e che vivono difficoltà inenarrabili”.
Fernando Massimo Adonia per catania.livesicilia.it