Parapiglia, rissa, calci (anziché calcio) in campo. Si può sintetizzare così il derby tra Armerina ed Enna Calcio, un incontro che non ha visto nulla di calcio e che fa arrossire gli appassionati di questo sport. Se a questo ci si mette una direzione arbitrale del tutto insufficiente, allora il patatrak è fatto. Ma attenzione, il protagonismo del direttore di gara non giustifica l’atteggiamento di chi invece dovrebbe offrire spettacolo. Già nei primi minuti di gioco si è subito capito come sarebbe andata, troppo nervosismo, tanti (inutili) falli in un campo più utile alla pallanuoto che al calcio, tanto che dopo 18′ due calciatori, uno per parte, erano sotto la doccia perché espulsi.
Questo è però stato un brutto antipasto di quanto sarebbe successo a fine primo tempo quando l’allenatore-giocatore dell’Armerina, Mirko Fausciana, ha colpito con un pugno il calciatore dell’Enna, Simone Riccobene, al rientro negli spogliatoi. Da qui è nata una rissa generale (non giustificabile perché non si risponde alla violenza con la violenza) che ha portato ad altre quattro espulsioni, lo stesso Fausciana e, diremmo in modo incomprensibile, Alessandro (Armerina), Savoca e Di Simone per l’Enna con l’arbitro che, si ha avuto impressione, ha tirato a sorte anticipando la tombola di Natale.
In questo scenario è inutile parlare di calcio, perché oggi il calcio – in quanto sport – ha fallito e quella che alla vigilia si presentava come una partita di cartello e aperta allo spettacolo, ha deluso ogni aspettativa.