L’automobile a Pietraperzia. 30 modelli dal 1950 al 1980

PIETRAPERZIA. Quali le automobili più significative a Pietraperzia negli anni 50?. Quali le macchine dei personaggi famosi pietrini? La curiosità viene appagata dallo storico e studioso pietrino Franco Lalomia con il suo libro “L’automobile a Pietraperzia. 30 modelli dal 1950 al 1980”. Il volume, 66 pagine formato A4 e foto rigorosamente in bianco e nero. Il libro si apre con la “descrizione” del barone Antonio Pucci e delle sue passioni motoristiche. Il nobile, citato ad apertura del libro, era nato a Castellana Sicula – provincia di Palermo – il 29 agosto 1923. Sua madre era originaria di Pietraperzia. Antonio Pucci, nel 1964, aveva vinto la 48ª edizione della Targa Florio con una Porsche “908”. Subito dopo, foto e caratteristiche dell’Alfa Romeo “1900” come quella posseduta dal podestà barone Michele Tortorici. Per ogni auto viene fatta una descrizione dettagliata e il periodo di produzione oltre al prezzo dell’epoca e al numero di esemplari prodotti. Poi viene illustrata la Lancia “Ardea” Berlina quarta serie come quella di Giuseppe Russo, allora direttore dell’ufficio collocamento di Pietraperzia. Franco Lalomia non dimentica l’Alfa Romeo “Giulietta” Anni ’50 dell’insegnante Giuseppe Barrile, ex sindaco di Pietraperzia ed ex insegnante elementare. Un’altra auto riguarda la Fiat “600”, sempre anni 50, del professore Ernesto Possetto. L’utilitaria torinese era quella con le luci di posizione sopra i parafanghi anteriori. La Fiat “1100 Tv” invece era del cavaliere Giuseppe Mendola. Lui svolgeva diverse attività. Era anche conosciuto in paese perché gestiva un bar in piazza Vittorio Emanuele, nei locali dell’attuale biblioteca comunale. A seguire la Fiat Abarth “1000” di Nellina Sillitto. Franco Lalomia non dimentica poi la Lancia “Flavia” del medico Giovanni Randazzo. Nel volume si parla pure della Innocenti “Mini Minor” di Nino Ciulla, infermiere attualmente in pensione. Nel volume anche foto e caratteristiche della Desoto “Fireflite” coupé. La macchina americana era dell’imprenditore pietrino Angelo Taibi che aveva costruito, all’Oasi di Caulonia, un ristorante e una sala da ballo. Nel suo locale allora si esibirono cantanti molto famosi dell’epoca. Queste le altre auto illustrate nel volume di Franco La Lomia: la Fiat “1500” dell’imprenditore edile Nino La Rocca, la Lancia “Appia” 3ª serie del dottore Giovanni Randazzo, la Ford “Cortina Gt” dell’architetto Paolo Sillitto. Seguono poi la Bmw “700” di Francesco Gentile, la Fiat “850 Sport Spider” di Michele Mendola, la Fiat “Abarth 850 Tc” di Giuseppe Giugno. Nel libro si parla anche della BMW “1600” di Calogero Cucchiaro, della Innocenti “S Spider” di Filippo Azzaro e della Lancia “Fulvia coupé 1.3 S” di Filippo Barrile. Queste le altre auto e i rispettivi proprietari: Fiat “1800 B” (Calogero Tragno), Alfa Romeo “1750 GT Veloce” (Tony Pennino), Volvo “144 S Berlina” del professore Giuseppe Attanasio, Alfa Romeo “Giulia Super” (Salvatore Sammartino), Fiat Abarth “595 SS” (Giovanni Corvo), Fiat “Giannini 500 TV” (Filippo Iannello). La carrellata continua con la Fiat “590 GT” dell’architetto Paolo Sillitto, la Fiat “124 Sport Spider” e la Porsche “911 S” (Franco Sillitto), Autobianchi “A112 Abarth 58 CV” (il carrozziere Giovanni Anello),Citroen “DS 19 Pallas” (Filippo La Monica). Il volume si conclude con la Matra “Murena” 1600 dell’autore Franco La Lomia. Lo storico pietrino Franco Lalomia, nel’introduzione spiega il senso e il significato di un’opera del genere. “L’idea d scrivere questo libro sulle auto – ricorda Franco Lalomia – che hanno circolato a Pietraperzia e sui loro proprietari è nata per fare conoscere a chi è più giovane un aspetto, quello dell’automobile, che ha giocato, gioca e giocherà un ruolo fondamentale nell’economia di un paese”. “A Pietraperzia, quando si viveva quasi in povertà – aggiunge Franco La Lomia – due nobili avevano uno la Gt alla moda e l’altro correva in auto”. “Poi dai nobili ai borghesi, impiegati, insegnanti, mentre il paese attraversa boom e crisi, acquistano auto non certo popolari”. “Pietraperzia sarà sempre meno abitata”, aggiunge Franco La Lomia – e i pochi rimasti sempre più ricchi. Probabilmente gireranno con splendide auto come fanno gli arabi dei Paesi petroliferi oggi”. E conclude: “Nel 1961 gli abitanti erano 13 mila 225 e il livello di reddito e di consumi nemmeno lontanamente paragonabile a quelli di oggi che gli abitanti sono settemila e 100 e redditi e consumi sono da paese moderno come dimostra la quantità di rifiuti e il problema dello smaltimento che appare irrisolvibile”.

Gaetano Milino