Ignazio Roberto, un inventore troinese vissuto tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento

TROINA. La scuola primaria di Troina, quella che una volta si chiamava scuola elementare, sarà intitolata a Ignazio Ruberto. L’hanno già deciso il Comune e gli organi di governo della scuola primaria. Manca solo il via libera dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia. Delle tre scuole di Troina la primaria è quella che finora non ha avuto un nome. C’è la scuola secondaria di primo grado intitolata a Don Bosco e la scuola secondaria superiore denominata Ettore Majorana. Di Don Bosco e di Ettore Majorana si conoscono le loro storie, ma di Ignazio Roberto si sa poco. Dei tre personaggi, Ignazio Roberto è il meno conosciuto, pur essendo troinese. Ma ai suoi tempi doveva essere abbastanza conosciuto, se a Catania c’è una piazza che porta il suo nome. Nato a Troina nel 1776, Ignazio Roberto fu un personaggio poliedrico. Studiò matematica e fisica presso l’università di Palermo. Fu insegnante di matematica. Si dedicò agli studi di meccanica e architettura militare e balistica. Informazioni molte precise su Ignazio Roberto si possono ricavare dalla Memoria “Ignazio Roberto, pedagogista siciliano del secolo XVIII” letta nel 1897, e pubblicata lo stesso anno, dal prof. Gaetano Catalano in una riunione della Società di Storia Patria di Palermo, dal libro “Memorie paesane ossia Troina dai tempi antichi sin oggi” di Mariano Foti Giuliano del 1901 e dal libro “Chiese e conventi. Memorie storiche e folkloristiche della città di Troina” di Vincenzo Squillaci pubblicato nel 1955. Fu in inventore poliedrico. Ideò un cannone a doppio tiro che propose al governo di costruire. Delle sue invenzioni si occuparono anche delle riviste inglesi dei primi due decenni dell’Ottocento. Progettò uno straordinario un piano di fortificazione di Catania, dove recò nel 1834 per realizzarlo. Ma non fece a tempo a vederlo perché il 14 marzo di quell’anno morì a Catania all’età di 58 anni. La sua fama è legata, però, al “Piano di educazione e di pubblica istruzione adattato alle presenti circostanze del Regno di Sicilia” del 1815, in cui erano previsti un sistema scolastico uniforme, la diffusione degli insegnamenti di base ad ampie fasce di popolazione e l’istruzione femminile ed agraria.

Silvano Privitera