L’università popolare di Leonforte visita la Chiesa madre per scoprirne i tesori assai spesso ignorati

L’università popolare nel pomeriggio del 13 ha visitato la Chiesa madre per scoprirne i tesori assai spesso ignorati. La visita, che ha coinvolto due classi del locale liceo, ha impegnato i professori Nigrelli e Maria e inaspettatamente anche padre Giunta, che ha mostrato delle foto d’epoca “della Madonna” e ha raccontato della cripta chiusa nel 1951, cripta ora accessibile solo da via Teatro. Nella cripta tutto è rimasto così com’ era nel 1870, quando in seguito all’editto di Sant Cloud i cimiteri vennero spostati fuori dalle mura cittadine. La matrice ospita altre cappelle funerarie, difatti gli altari laterali nascevano per volontà di nobili paesani che in memoria loro e dei loro congiunti edificavano questi monumenti commemorativi, così per i Gussio ad esempio. Ogni altare della matrice riporta e il cartiglio dei Branciforti e la conchiglia, a testimonianza del “cammino” fatto dal principe fondatore. Le statue nelle nicchie delle navate laterali, spesso di difficile attribuzione, sono in alcuni casi i resti di chiese perdute. La chiesa è barocca e fatta di alabastro siculo delle cave di San Giovanni. Barocca nei timpani a triangolo spezzato, nei capitelli corinzi e nella balconata. Barocca negli arredi interni e nei colori originari. La chiesa sorge, spiega il professore Nigrelli, di fronte al palazzo signorile e sotto la “caddivarizza” metatesi di cavallerizza ossia scuderia del principe. Sorge sul promontorio della vecchia Leonforte, che si estendeva nella vallata sottostante a celebrare i fasti di una città in fieri. Molto si è detto sul pulpito e dell’organo, del maestro Renato Del Piano. Molto si è detto del battistero e del transetto. La cupola elevazione del popolo a Dio e lo scranno e le navate sono la didascalia del tempo, che opponevano la partecipazione popolare all’esclusione dei fedeli dal Sancta Santorum. Dottrina, arte e aneddoti hanno fatto della visita alla matrice un momento piacevole di conoscenza condivisa. Lunedì prossimo si attenzione ranno ancora alcuni particolari della chiesa e l’incontro come sempre è aperto a tutti.

Gabriella Grasso