Ancora migranti a Leonforte

Leonforte. Dopo l’intervista chiarificatrice con il sindaco a proposito dei migranti, il paese ha compreso l’ineluttabilità dell’accoglienza e si è, in piazza e sui social, espresso in questo modo: “Non sono razzista ma…; loro sfornano tanti figli e noi a malapena uno; fra pochi anni ci comanderanno loro, già così è per i cinesi e i rumeni; occorre riscoprire il sacro rispetto della Patria; ma se neanche per noi basta? Aiutiamoli a casa loro” e anche “armiamoli e rispediamoli a casa loro, tenendoci solo donne e bambini”. E in linea con la retorica nazionalistica ammantata di pura xenofobia: “chiusura delle frontiere subito; “caccia agli irregolari;ci vorrebbe un altro Mussolini e andremo (dove?) e spaccheremo tutto (cosa?)”; naturalmente non è mancato l’accenno al “maledetto Schengen”. E’ chiaro insomma che non potendo avere risposte sul disagio e la cronica crisi economica e culturale e avendo esaurito il tema “ospedale” quello dei migranti è argomento ancora possibile a Leonforte. Il sindaco ha parlato di terzo settore, intendendo associazioni e cooperative? A Leonforte esistono già strutture adeguate e conformi alle severe norme europee in tema di accoglienza? Cosa aspetta la politica ad agire? Non sarebbe opportuno prepararci di già e al meglio per evitare ghetti e disagi? Rassicurare, operando in sicurezza e regolarità, non aiuterebbe l’accoglienza obbligatoria? Aspettiamo l’ultimatum del Prefetto per giustificarci con la “pancia del paese” o facciamo subito? Domande senza risposta, per ora. Confidando nella disponibilità di Francesco Sinatra attendiamo risposte e auguriamo a Leonforte un futuro di reale solidarietà e rispetto dell’altro anche quando l’altro tocca a noi.

Gabriella Grasso