Enna. Andrea Fornaia una vita tra integrazione sociale piena e difficoltà a trovare un lavoro

Andrea Fornaia è stato il primo disabile a laurearsi ad Enna. Dal giorno in cui ha conseguito ad Enna la laurea triennale in scienze politiche con 100 su 110, sono passati 10 anni in cui ha sempre cercato lavoro. Dalla sua parte c’è anche la legge, la 68/99 che parla chiaro sul collocamento obbligatorio dei diversamente abili, ma l’applicazione è pari quasi a zero. Andrea ha 35 anni, un bel carattere che gli consente di avere tanti amici e di essere ben integrato in più contesti sociali. Della sua esperienza con gli altri racconta “è stata positiva sin dell’infanzia. Sono stato inserito con i bambini e i compagni di classe dal primo giorno”. Andrea è presente in più attività sociali “sono un membro del Consiglio Direttivo di Aias da molti anni, questo significa che mi rendo partecipe delle problematiche che vi possono essere all’interno della struttura. Frequento attivamente la parrocchia di Sant’Agostino, dove ad esempio faccio parte di alcuni gruppi di preghiera o del coro. Ed ancora faccio parte dell’Unitalsi dove ho trovato un’ambiente favorevole alla mia integrazione”.
Ad una vita dove le relazioni sociali e le attività non mancano, non corrisponde però un lavoro che possa garantire un futuro ad Andrea. “L’unico contesto in cui non riesco ad inserirmi è quello lavorativo. È molto difficile, soprattutto nella nostra città, nonostante vi siano le leggi che tutelano anche l’integrazione lavorativa come la legge 68/99 sul collocamento obbligatorio dei diversamente abili ma che nessuno rispetta o fa rispettare. Secondo i datori di lavoro, avere alle proprie dipendenze un diversamente abile è un ostacolo e non una risorsa. Dal 2007 in cui mi sono laureato l’unico lavoro mi è stato offerto dall’Aias di Enna che ho svolto dal mese di giugno a dicembre dello stesso anno. Lì ho fatto un lavoro da archivista”. Andrea oltre alla laurea ha anche studiato per acquisire competenze in più che lo possa aiutare a trovare un lavoro “so anche usare il computer, ho conseguito “la patente europea per il computer” ovvero l’ecdl”. Per la legge 68/99 i datori di lavoro pubblico sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori disabili in quota pari al 7% degli occupati, nel caso in cui l’ente abbia più di 50 dipendenti, due lavoratori disabili, se, invece ci sono da 36 a 50 dipendenti, uno, se ci sono da 15 a 35 dipendenti. Per i dati Istat, la difficoltà di Andrea è frequente. Il tasso di occupazione delle persone con disabilità in Italia è del 19,3%. Secondo alcuni aggiornamenti sul tema dell’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, che si muove in collaborazione con il ministero del Welfare e altri enti pubblici, solo il 13% dei diversamente abili ha trovato un’occupazione attraverso gli uffici di collocamento. Le persone disabili iscritte al collocamento sono circa 700 mila. Ancora più ristrette le cifre su scala regionale o locale che portano a chiedersi perché non si riesca ad invertire la tendenza. Andrea è un ragazzo abituato a non arrendersi. Nonostante le domande sino ad ora inviate non abbiano dato risultato, continua a non perdere la sua voglia di lavorare e di essere utile, sperando che finalmente possa arrivare la risposta attesa da 10 anni. La storia di Andrea Fornaia, assurge a simbolo di chi vuole costruire il proprio futuro riuscendo a superare ogni ostacolo con pazienza ed umiltà unite alla capacità di acquisire conoscenze specifiche, per essere in grado di affrontare il contesto lavorativo. Un contesto che sembra essere ostile, ma cui Andrea guarda con la fiducia di chi sa di potere essere una risorsa.

Tiziana Tavella per La Sicilia