UDC Enna: il nuovo piano regolatore nasce “vecchio”

Dopo tanti anni, finalmente, si riparla del nuovo piano Regolatore della città, a tal proposito si è riunita la Commissione di Urbanistica del Comitato Comunale UDC presieduta dall’Ing. Paolo Vicari, vice segretario Comunale del Partito.

Dallo studio dei nuovi documenti progettuali, appare evidente che il nuovo PRG da adottare, dopo circa 30 anni, si presenta vetusto e inadeguato alle mutate esigenze della città.

Il territorio urbano in tutto questo tempo si è trasformato, specialmente a S.Anna, dove si è costruito seguendo un piano regolatore scaduto, utilizzando lo strumento delle “varianti”, alle volte senza criterio e razionalità, con la conseguenza che regna il disordine, per la mancanza delle necessarie infrastrutture di una città quali i parcheggi, aree di aggregazione sociale e culturale per i residenti e per la popolazione universitaria.

Il troppo tempo trascorso, purtroppo, ha comportato che il nuovo PRG si presenti non più adeguato allo sviluppo della città, infatti molte opere previste, come la nuova tangenziale che avrebbe dovuto collegare lo svinvolo dell’auotostrada A19 con la strada a scorrimento veloce per Caltanissetta Capodarso, necessaria per evitare il transito veicolare attraverso il centro di S.Anna, alle condizioni attuali non potrà essere realizzata, poiché nel percorso designato sono state realizzate altre opere, case, alberghi, e impianti sportivi, pertanto occorre ridisegnare il nuovo tracciato e prevederlo nel PRG.

Si ripropone nuovamente l’errore che ha caratterizzato fino ad ora l’urbanizzazione di S.Anna e cioè le nuove zone di espansione residenziale previste non sono in collegamento con l’attuale residenza urbana, in quando sembrano isolate a se stesse con tutte le conseguenze negative che ne derivano sia a livello tecnico infrastrutturale di realizzazione dei servizi di urbanizzazione che economico.
Dall’esame dei tabulati riguardanti la parte alta della città, si eccepisce che quasi tutto il territorio urbano è classificato come zona “A” cioè storica, pertanto, gli interventi edilizi potranno essere consentiti solo ai lavori di manutenzione. Sembra fuori da ogni logica che edifici risalenti agli anni 70 e 80 possano rientrare a far parte della zona storica che di storia ne hanno ben poca. Inoltre si eccepisce che non potranno essere installati pannelli fotovoltaici sui fabbricati ricadenti in questa zona andando di fatto contro le varie direttive europee che ne incentivano l’installazione ai fini del rispiarmo energetico.
Non si ricostruisce in questo modo la tradizione e la storia architettonica di una città già deturpata nel secolo passato !

A parere, dell’Ing. Vicari, il nuovo piano regolatore, va assolutamente rivisto, apportando le opportune modifiche, al fine di integrarlo con le mutate e nuove esigenze della città, prevedendo nuovi spazi per i parcheggi (anche interrati), dare la possibilità ai cittadini che hanno le case in zona storica, di poterle ristrutturare e ampliare, aumentandone ove possibile la volumetria e prevedendo nuovi piani di recupero.

Inoltre si potrebbe prevedere il tracciato per la realizzazione di un funivia che collegherebbe Enna alta con S. Anna, ciò consentirebbe di limitare il flusso veicolare nel centro storico con il risultato di ridurre l’inquinamento ambientale.

Infine sarebbe auspicabile che rimanessero ubicati a Enna Alta gli impianti sportivi esistenti, compreso il campo comunale G. Gaeta, prevedendo, altresì, la realizzazione di un nuovo palazzetto dello sport polifunzionale di modeste dimensioni per la organizzazione di eventi sportivi, congressi, intrattenimento, ricreazionale, nell’area comunale, denominata ex campo macello, al fine di fornire alla città una struttura sportiva coperta, e valorizzare contemporaneamente un’area urbana in pieno degrado.

Solo in quest’ottica, apportando quindi le necessarie modifiche, il nuovo PRG potrebbe essere da traino all’economia locale, altrimenti non porterà alcun beneficio all’economia della città.

Come UDC rivolgiamo lo sguardo alla nostra comunità, soprattutto ai giovani che non trovano occupazione e a tutte le categorie professionali, agli artigiani, al settore edile e dei commercianti, che stanno attraversando un periodo di crisi molto profonda.

Occorre adesso che, chi ha responsabilità politiche e istituzionali ma anche i cittadini, intervengano nel dibattito sul PRG perchè è un tema che interessa tutta la collettività, onde poter avere la possibilità futura di realizzare altre opere private e pubbliche ma soprattutto creare economia e lavoro.