Cerimonia inaugurazione anno accademico alla Kore di Enna

Enna. Gli atenei del sud crescono, nonostante l’esiguo sostegno della politica regionale ed una insistente denigrazione della loro storia e valore che passa anche da classifiche di dubbio valore scientifico. È emerso ieri mattina durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico della Kore di Enna che ha ospitato la lectio magistralis di Franco Gallo presidente emerito della corte costituzionale su “il diritto e l’economia Costituzione, cittadini e partecipazione”. Crescita che si trasforma in riscatto possibile per il territorio intero, in cui l’ateneo ennese che entra nel suo 12esimo anno di attività, ha un ruolo di riferimento, fondato su strutture all’avanguardia per la ricerca scientifica e per gli studenti, sull’orgoglio di esserci e di crescere supportati da valutazioni dal valore incontrovertibile, come quelle dell’Agenzia nazionale per la valutazione e ricerca universitaria. Come sottolineato nel discorso del presidente dell’ateneo ennese, Cataldo Salerno “per l’Anvur, la Kore di Enna è prima in Italia per le “Scienze fisiche” e complessivamente eccelle nella qualità della ricerca.

La valutazione dei docenti di fisica della facoltà di ingegneria, riconosce alta qualità al dipartimento di scienze fisiche. Altri importanti risultati sono stati conseguiti e riportati nello stesso report, dai docenti Kore di ingegneria informatica, aerospaziale, pedagogia, economia.

Per i dati 2012-2014 pubblicati dall’Anvur, la Kore di Enna regista il 20% di incremento nella valutazione della qualità della ricerca (Vqr)parametro su cui vengono ripartiti dal Miur i fondi destinati alla ricerca”. Centrale in questo percorso di crescita il ruolo dei giovani, perché, come sottolineato da Stefano Dell’Arte, rappresentante della componente studentesca “parlare di giovani ha a che fare con il presente prima di tutto.

Giovani ed idee sono un binomio perfetto per creare un futuro nuovo.” Orgoglio ed entusiasmo sono le note portanti del discorso del direttore generale dell’ateneo, Salvatore Berritella che ha ripercorso le tappe essenziali dell’ultimo anno accademico della Kore in cui spicca la nascita dell’Istituto Confucio,unico in Sicilia.

Lapidarie le parole del rettore Gianni Puglisi “Le università, anche quelle siciliane, non hanno bisogno e non vogliono elemosine, vogliono risorse individuate con criteri e parametri oggettivi da spendere in modo controllato e valutato ex post.”

“Ogni università- ha proseguito – è figlia del proprio territorio, della sua storia, delle sue esperienze e forze territoriali. Non posso non osservare che a confronto con gli analoghi sistemi lombardi in Sicilia istituzioni regionali e territoriali ed il sistema industriale e finanziario sono del tutto latitanti e assenti”.

Tiziana Tavella per La Sicilia
Foto di Angelo Cappa