«Su questa possibilità ho lavorato sin dall’inizio del mio insediamento investendo il Prefetto per accorciare i tempi» ha spiegato Dipietro ma a proposito di tempi, come detto, è passato un anno e mezzo e nel frattempo si sono succeduti due prefetti (Guida e Leonardi ndr) i quali si sono spesi per la causa.
«Abbiamo fatto cinque conferenze di servizi, eravamo arrivati al punto finale fino a quando noto che nell’accordo mancava la parte più importante ossia la previsione di far pagare il biglietto» dice il sindaco perchè quella del biglietto per il Comune è una “conditio sine qua non” per poter gestire i due monumenti. Il problema sarebbe però legato ad una legge che divide i proventi in un 70% da girare allo Stato ed il 30% al Comune.
È stato quindi fatto notare che nel caso specifico questo non avrebbe un senso e soprattutto sarebbe controproducente per il Comune che dovrebbe occuparsi dell’intera gestione dei due monumenti per poi “gratificare” con un bel 70% le casse dello Stato. Non ci sarebbe insomma nessun vantaggio (o meglio sarebbe controproducente) per il Comune che voleva comunque già investire parte degli incassi dello sbigliettamento sul Castello e sulla Torre. Di fronte a questa accezione del sindaco fu risposto che la questione sarebbe stata approfondita ma a distanza di tempo tutto tace tanto che il sindaco ha chiesto al consiglio di attivarsi per perorare la causa.
William Savoca per la Sicilia