Dopo aver sviscerato il quesito “Chi è Dio?” nel 2016, quest’anno i giovani capitanati da don Rugolo si sono posti di fronte una domanda che mette in discussione l’individualità, la socialità, la spiritualità e i sentimenti più profondi di ogni uomo e ogni donna. E lo faranno con una maratona di eventi che coinvolgerà studenti e società civile. “I veri uomini e le vere donne di speranza di oggi – spiega don Rugolo – sono coloro che non si arrendono alla violenza e alla morte, ma vanno oltre, innescando reazioni vitali e fraterne. E sono proprio queste basi che ci conducono alla risurrezione pasquale”.
A rispondere alla domanda “Chi è Dio?”, intanto, i ragazzi del 360 hanno invitato tutti gli ennesi già nei giorni scorsi, collocando decine di “contenitori di pensieri” all’interno di scuole, uffici, luoghi di incontro. Molte delle risposte raccolte verranno lette e commentate nel corso della manifestazione.
Fulcro della giornata di mercoledì, lo spettacolo-testimonianza “Io sono” portato in scena al teatro Garibaldi di Enna da Alosha, ballerino e coreografo di fama internazionale, e dalla sua compagnia Tecne, di cui fino a qualche anno fa faceva parte anche Giordana Di Stefano, 20 anni, mamma e danzatrice uccisa dal suo ex fidanzato a Nicolosi. Proprio nella piazza Duomo di Enna Giordana aveva danzato poco tempo prima di essere accoltellata. “Non ci siamo arresi alla disperazione della sua morte – spiega Alosha, che è stato anche maestro di danza di Giordana – e insieme alla madre stiamo portando in giro per tutta l’Isola uno spettacolo che ho ideato perché parli di bellezza e riscatto attraverso i linguaggi della musica e della danza”.
Le contaminazioni tra i diversi stili di danza della compagnia Tecne (con cui Alosha sperimenta una innovativa forma di ballo soprannominata “streusa” da Carmen Consoli) hanno infatti per colonna sonora i brani del cd Iettavuci di Francesca Incudine, cantautrice ennese apprezzata in tutta Italia.
Alle 19 nella chiesa dell’Addolorata verrà celebrata una messa presieduta da don Rugolo in ricordo di tutte le donne vittime della violenza. La liturgia sarà animata dai giovani confrati dell’Addolorata retti da William Tornabene. Alle 20 da via Mercato Sant’Antonio prenderà il via una cammino di “speranza e forza” che al ritmo di tamburo (il suono del cuore e il ritmo della vita) raggiungerà piazza Duomo attraverso le testimonianze delle famiglie Scialfa, Di Stefano e del coreografo Alosha. Sulla scalinata della chiesa Madre, dopo un momento di preghiera, l’artista Luca Manuli e i giovani del Progetto 360 realizzeranno un’installazione accendendo 1700 candele rosse, in ricordo delle 1700 donne uccise dal 2007 a oggi, e una sedia rossa verrà collocata nella piazza in memoria della giovane Giordana che qui fu applaudita per i suoi passi di danza. Al termine del cammino, una sedia rossa verrà poi consegnata ai giovani del 360 che la collocheranno all’interno della loro sede.
La serata si concluderà con lo spettacolo “Io sono” che si terrà alle 21 al teatro Garibaldi, con ingresso libero fino a esaurimento posti.
foto: il coreografo Alosha insieme con don Rugolo e la ballerina Alosha