Con la nuova rete ospedaliera siciliana dell’emergenza – urgenza, approvata dal governo Crocetta potenziato l’Umberto I di Enna e ridimensionati fortemente gli ospedali di Leonforte, Nicosia e Piazza Armerina.
Il Chiello di Piazza Armerina, classificato come presidio ospedaliero di base, perde Cardiologia, Nefrologia, Ostetricia e ginecologia, Otorinolaringoiatria e Pediatria. Mantiene la Chirurgia ma i posti passano da 16 a 6, Medicina generale 10 posti rispetto agli attuali 24, Ortopedia e traumatologia passa da 12 a 6 posti, la Lungo degenza viene potenziata e passa da 6 a 16 posti, e con 12 posti letto è prevista Recupero e riabilitazione funzionale.
Il Basilotta di Nicosia, anch’ esso classificato come presidio ospedaliero di base, mantiene il Punto nascita, sulla base della deroga ministeriale, ma perde la Cardiologia. Chirurgia generale passa da 11 a 6 posti, Medicina generale da 19 a 18 posti, Ortopedia e traumatologia da 7 a 12 posti letto, Ostetricia e ginecologia da 9 a 8 posti, Pediatria mantiene i suoi 8 posti, la Lungodegenza viene potenziata e passa da 4 a 16 posti letto. Vengono introdotti 2 posti di Neonatologia e 20 posti letto di Recupero e riabilitazione funzionale.
Al Ferro Capra Brancifori di Leonforte, classificato come ospedale di zona disagiata, Chirurgia scende da 16 a 6 posti letto, Medicina da 22 a 20, Recupero e riabilitazione funzionale passa da 12 a 16 posti letto, viene introdotta la Lungodegenza con 16 posti letto.
Le postazioni medicalizzate del 118 sono previste a Enna, Piazza Armerina, Pietraperzia, Regalbuto e Troina.
Per l’ area Agrigento – Caltanissetta – Enna l’hub di riferimento è quello costituito dall’ ospedale Sant’ Elia di Caltanissetta.
Intanto è scontro aperto sul riordino di ospedali e reparti in Sicilia. Da sindacati e deputati piovono critiche ma l’ assessore regionale Baldo Gucciardi difende il piano: «La nuova rete degli ospedali è costruita per garantire che ogni cittadino, ovunque si trovi, abbia accesso alle cure e al soccorso in tempi rapidi».
La polemica però è esplosa. Angelo Collodoro del Cimo, il sindacato dei medici, ritiene che «siamo di fronte ad una operazione solamente politica.
L’assessore sta parlando di posti di lavoro perché siamo già in campagna elettorale. Il ministero non ha dato l’ok a tutti i documenti della nuova rete. E non si possono fare tre hub a Catania e due a Palermo». Collodoro aggiunge che «i sindacati non hanno mai dato un parere favorevole alla rete e che le firme allegate nel verbale dell’ incontro sono soltanto le presenze alla riu nione in cui non ci venne mai dato alcun documento e quindi non potevamo mai esprimere un parere favorevole».
Oggi Gucciardi firmerà il decreto che invierà a Roma per il via libera finale del ministero previsto il 4 aprile.