Troina, ritorna il sereno nelle relazioni sindacali all’Irccs Oasi Maria SS


Troina. Diventa più leggera l’aria che si respira nell’Irccs dell’Oasi Maria SS con la sottoscrizione del protocollo d‘intesa del 7 aprile che porta la firma di: Arturo Caranna, in rappresentanza dell’Irccs, e per le organizzazioni sindacali, in rappresentanza dei lavoratori, Patrizia Galiano (Cgil), Luigi Ruggeri (Uil), Maurizio Sturnio (Cisl) e Antonio Maria (Nursind). Dopo lo sciopero del 23 marzo, al quale hanno partecipato circa 400 dipendenti dell’Irccs, le organizzazioni sindacali avevano deciso di continuare l’azione di lotta allestendo il presidio permanente davanti l’ingresso della sede dell’Irccs in via Conte Ruggero. Raggiunta l’intesa con la dirigenza dell’Irccs, le organizzazioni hanno deciso di rimuovere il presidio permanente, ma mantengono lo stato di agitazione fino a quando la dirigenza dell’Irccs non tradurrà in atti concreti gli impegni assunti con la sottoscrizione del protocollo d’intesa del 7 aprile. Vediamo in dettaglio quali sono gli impegni assunti dall’Irccs con questo protocollo d’intesa, riassumibili in 7 punti. Entro il mese di aprile, approvazione del regolamento e erogazione dei buoni pasto al personale dipendente. Entro il mese di maggio, rinnovo del contratto alla luce del tabellare economico previsto nel contratto nazionale ARIS. Dal 1° giugno, le retribuzioni dovranno essere adeguate al nuovo contratto. Entro il 31 dicembre 2017, dovrà essere approvata anche la parte giuridica del contratto. Accantonamento delle somme per la qualificazione e progressione professionale prevista dall’art. 47 del contratto nazionale entro il mese di aprile di quest’anno e costituzione di un tavolo tecnico per la definizione dei criteri di assegnazione delle suddette somme. Erogazione regolare delle retribuzioni mensili in un giorno ben definito di ogni mese. Entro Pasqua del 2018, tutte le mensilità arretrate dovranno essere pagate. Costituzione di un gruppo di lavoro per il rilancio dell’Irccs, composto da rappresentanti dell’Irccs e da un dipendente in rappresentanza delle organizzazioni sindacali del comparto. Questo gruppo di lavoro dovrà redigere il piano strategico e rivedere la dotazione organica e il piano del fabbisogno del personale. L’ultimo, ma non per questo minore, è l’impegno dell’Irccs di inserire nel comitato di consulenza gestionale un lavoratore scelto dall’assemblea dei soci dell’Oasi Maria da una rosa di lavoratori proposta dalle organizzazioni sindacali. Nel protocollo d’intesa le parti che l’hanno sottoscritto formulano “l’auspicio di cominciare ad intraprendere un nuovo percorso di condivisione, inclusione e collaborazione sinergica per programmare il rilancio dell’istituto”. Le organizzazioni sindacali, però, precisano che riprenderanno la “protesta ad oltranza, qualora vi fossero inadempienze rispetto all’accordo sottoscritto”. Soddisfazione per l’accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali ha manifestato l’Irccs Oasi Maria SS, che lo ritine utile al fine di assicurare “stabilità e serenità a tutti i lavoratori attualmente impiegati, agli assistiti e alle loro famiglie”. Con lo sciopero del 23 marzo e il protocollo d’intesa del 7 aprile, si può affermare che a Troina prende forma un’inedita azione collettiva che mette in discussione un modello di gestione dell’Oasi Maria SS di tipo organicistico nel quale il conflitto non era tenuto in alcuna considerazione. Anzi, quando si manifestava, il conflitto sindacale veniva immediatamente soffocato con i metodi tipici del padrone delle ferriere. E’ un’azione che la scarsa presenza dei partiti qui a Troina mette ancora di più in risalto. Credo che, per capire bene come sia nata l’azione collettiva promossa dalle organizzazioni sindacali dei dipendenti dell’Oasi Maria SS, si possa applicare la teoria sulla nascita dei movimenti sociali che Juan Carlos Monedero, uno dei teorici del partito di Podemos e professore di Scienza della Politica presso l’Università Complutense di Madrid, descrive nel suo “Corso urgente di politica per gente decente”. La teoria di Monedero individua quattro momenti dell’azione collettiva: 1) l’esperienza da parte degli attori sociali, nel nostro caso i dipendenti dell’Oasi, di una situazione di ingiustizia non più sostenibile; 2) il ruolo di alcuni attori, nel nostro caso i rappresentanti sindacali, convinti che sia possibile cambiare attraverso un movimento collettivo; 3) un antagonismo tra un “noi” che vuole trasformare e un “loro” che vuole conservare; 4) l’aprirsi di una prospettiva che rende possibile il lavoro del movimento. Tutti e quattro questi momenti dell’azione collettiva, li ritroviamo nell’azione collettiva dei lavoratori dell’Irccs Oasi Maria SS e delle loro organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Nursind.

Silvano Privitera