A questo fenomeno, sottolinea il magistrato, bisogna rispondere con “equilibrio e coraggio”. Il coraggio, in particolare, di resistere non solo alle minacce criminali, ma anche alle pressioni di un’opinione pubblica, che, istigata dai mezzi di informazione, vorrebbe rapidamente confermate alcune superficialiconvinzioni.
Tra i ragazzi intervenuti, qualcuno chiede di chi ci si possa davvero fidare oggi, considerati gli innumerevoli casi di corruzione riguardanti anche la stessa magistratura. Tona fa osservare che, in fondo, ogni notizia di scandalo ha il suo lato positivo: il fatto che quello scandalo sia emerso. Per il resto, la giustizia, come ogni altro settore amministrato dagli uomini, non sarà mai del tutto immune da fenomeni di devianza, che tuttavia vanno sempre ricondotti alla loro esatta dimensione e mai resi oggetto di pericolose generalizzazioni, che finirebbero per fare il gioco delle organizzazioni malavitose, alle quali torna comodo alimentare il pensiero secondo cui nulla potrà mai cambiare.
Una cosa è certa: l’azione di contrasto alla criminalità mafiosa non può essere affidata solo alla magistratura e alle forze dell’ordine, deve essere concreto e quotidiano impegno di tutti. Lo sottolinea, ringraziando l’ospite con la consegna di una targa ricordo, anche il Dirigente Scolastico, Maria Concetta Porrello, che indica proprio nella scuola il luogo in cui si combatte ogni forma di prevaricazione e si favorisce un’adeguata presa di coscienza della realtà.
Gabriella Grasso