«Abbiamo più commissari della pubblica sicurezza» ha subito puntualizzato Orlando che al suo arrivo è stato abbracciato da Mirello Crisafulli che sul ministro ha detto: «Noi siamo abituati alle presenze autorevoli» e non si tira indietro quando dice che «con il giochino del commissariamento è stato bloccato tutto» mentre su Orlando assicura che «è una figura di prestigio e stiamo combattendo per sostenerlo». Il ministro Orlando è stato critico verso il partito «diventato una catena di comando, ormai non c’è più dibattito. Siamo di fronte ad un bivio, o diamo una chance ad un leader che cerca la rivinciata, o di far vincere il Pd. La linea di Renzi porterà alle sconfitte alle regionali e nazionali». Ad accogliere Orlando anche Stefania Marino, capolista per l’assemblea nazionale, e il coordinatore provinciale della mozione Orlando, Pino Amore.
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Faraone, ma anche negli interventi di Alloro o Campanile (che un coordinamento territoriale in vista del congresso), ha chiarito che «il congresso provinciale va fatto nel più breve tempo possibile e sancirà l’unità del Pd ma dobbiamo evitare che diventi una conta. Il mio obiettivo è mettere in campo un clima positivo così come deve essere obiettivo comune del Pd ennese».
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Ma c’è un passaggio nelle parole di Faraone che non passa inosservato: “Quando parlo di ricomposizione parlo anche dell’amministrazione ennese”, un assist a Dipietro citato da Faraone sottolineandone l’importanza della sua presenza. Alloro che parlato del suo percorso naturale verso Renzi, ricordato i troppi scontri ed il suo contributo all’unità del partito, principio su cui si è collegato anche Argento.