I partecipanti allo stage di cinque giorni sarebbero stati messi fuori gioco dai sintomi riconducibili ad una “intossicazione” di gruppo che ha costretto alcuni dei partecipanti a ricorrere in un primo momento alla guardia medica locale ed altri successivamente al pronto soccorso di Gela, una volta tornati a casa ieri mattina. La singolare vicenda ha visto come protagonisti 28 studenti dell’istituto “Luigi Sturzo” di Gela ad indirizzo turistico, ospiti a Piazza Armerina del Park Hotel Paradiso per il periodo di tirocinio pratico, previsto nell’ambito dei progetti di alternanza scuola lavoro. I ragazzi, secondo quanto sino ad ora è stato possibile ricostruire, erano arrivati nella città dei mosaici martedì mattina per iniziare lo stage, ma qualcosa da subito non sarebbe andato per il verso giusto.
Dai primi racconti disponibili, alcuni dei partecipanti allo stage, già la stessa sera del martedì avrebbero iniziato ad avvertire sintomi riconducibili ad una possibile intossicazione alimentare. Successivamente sei ragazze, che partecipavano allo stage, hanno chiamato i rispettivi genitori per potere far ritorno a casa già nella notte tra mercoledì e giovedì a causa del malessere che andava facendosi sempre più intenso, tra nausea e vomito. Ieri mattina, i docenti referenti del progetto che hanno accompagnato i ragazzi, che avrebbero anche loro avvertito gli stessi sintomi, dopo una notte difficile per tutti i partecipanti al progetto di alternanza scuola lavoro, hanno deciso di interrompere l’esperienza ormai impossibile da portare avanti e ritornare a Gela, facendo in 18 tappa al pronto soccorso. Per alcuni studenti, da quanto si apprende già la prima sera, è stato necessario ricorrere alle cure della guardia medica. Per nessuno degli studenti nè dei docenti è stato comunque necessario disporre il ricovero. Sufficienti a migliorare le condizioni generali alcune flebo. La nostra redazione ha provato a contattare la struttura in cui si sarebbero svolti i fatti sino a qui ricostruiti per consentire una immediata replica, ma ad ora non è ancora pervenuta alcuna risposta.
Tiziana Tavella per La Sicilia