Enna. Castello Lombardia: da mesi l’area è transennata e di completare i lavori non si vede neanche l’ombra

Da poco meno di un mese il Comune di Enna è finalmente riuscito ad ottenere la gestione del Castello di Lombardia e della Torre di Federico, una concessione che permetterà al comune di rivedere la gestione dei due monumenti ed anche di far pagare dei ticket. Aver ottenuto la gestione dei due monumenti più importanti della città richiederà enormi sforzi ma soprattutto la necessità di renderli del tutto accessibili. Se per la Torre non ci sono di questi problemi, lo stesso non può dirsi per il Castello dove dal novembre del 2014 è stato disposto il blocco dei lavori che interessavano il costone sul versante nord-ovest.
Qui, infatti, era in corso un intervento programmato dal Genio Civile dopo la caduta di alcune pietre. Si procedette a uno sbancamento con mezzo pesante ed il successivo posizionamento di materiale giudicato non attinente al contesto storico e monumentale
Questa tipologia di intervento destò l’allarme di diverse associazioni culturali ed ambientaliste tra cui SiciliAntica che si è di recente costituita parte civile nel processo ritenendo che sia stato fatto un danno al monumento simbolo della città.
Fin qui i fatti giudiziari. Oggi però vogliamo occuparci di un altro aspetto di non minore importanza ed è legato alla prospettiva di un ritorno alla normalità e, quindi, della fine del cantiere.
Da mesi ormai l’area è transennata e di completare i lavori non si vede neanche l’ombra. Nel frattempo resta la bruttura di un Castello incatenato ad un cantiere il che non offre uno scenario allettante ai turisti che giungono nell’antico maniero senza dimenticare che contestualmente al blocco dei lavori è stata interdetta la circolazione intorno al Castello. Abbiamo quindi chiesto al sindaco di Enna di sapere se, e quando, la città potrà tornare a godere del Castello senza essere “cinturato” dalle transenne del cantiere tenendo conto, come vedremo di seguito, che il Comune non ha potere d’azione diretta.
«La vicenda è purtroppo complessa come è facile capire, però ho sollecitato a far rimuovere ogni ostacolo alla circolazione» spiega Maurizio Dipietro aggiungendo che «mi sono attivato con il dirigente dell’area tecnica per chiedere per quale ragione vi fosse ancora lì la recinzione del cantiere». Il dirigente Paolo Puleo è, a sua volta, intervenuto: «Ho parlato con il responsabile del Genio Civile il quale mi ha detto che con il dissequestro dell’area non significa che possono togliere la recinzione del cantiere che resta attivo». Puleo riporta inoltre che «stanno aspettando ancora disposizioni da parte della Soprintendenza ai beni culturali per capire su quale tipologia di materiale devono continuare i lavori. Io ho espresso all’ing. Capo del Genio Civile la necessità di riaprire la strada».
Il dirigente dell’Ufficio tecnico ricorda inoltre che «il Comune in questi lavori non c’entra nulla, non abbiamo fatto né l’appalto né il progetto e non abbiamo neanche il potere di intervenire».
Sarebbe auspicabile a questo punto che il Castello venisse al più presto liberato dal cantiere ridandone l’antica maestosità e quel fascino di sempre evitando ulteriori lungaggini.