Emanuele Cassarà ha scelto di non commentare i fatti in attesa di un chiarimento. Certe, sarebbero, invece, le richieste di ritirare le eventuali dimissioni arrivate dall’assessorato regionale alla sanità, dove Cassarà era stato proprio giovedì scorso per un incontro in cui si è discussa la riorganizzazione della rete sanitaria siciliana. Le sigle sindacali dei medici in una nota dicono “Ci sembra strano lo scollamento del management accada nella determinazione dell’unica unità operativa complessa amministrativa che non più di un anno fa la Corte dei Conti ha riconosciuto altamente positiva (la prima in Sicilia assieme a quella dell’Asp di Palermo), mentre invece ne sono state già create altre amministrative a fronte di una mancata risoluzione dello stesso problema in ambito sanitario”. Le due sigle sindacali sono disponibili ad un serio confronto con la Direzione, ribadendo che “l’Azienda come primo compito deve produrre salute e non procedimenti amministrativi che invece dovrebbero servire da supporto”. Per i sindacalisti della Uil funzione pubblica: “in un momento cosi delicato, in attesa della nuova rete ospedaliera – le eventuali dimissioni di una componente della triade del Management Sanitario dell’Asp sarebbero da grave nocumento per tutti gli atti inerenti la programmazione sanitaria nel nostro territorio. Bisogna salvaguardare dell’intero territorio provinciale, occorre potenziare i reparti che afferiscono all’area dell’emergenza e diversificare realmente l’offerta sanitaria nei 4 stabilimenti ospedalieri. Non dobbiamo mai dimenticare l’azienda sanitaria provinciale di Enna eroga prioritariamente prestazioni Sanitarie, i settori amministrativi sono importanti ma di supporto, per cui la Direzione generale deve prioritariamente prediligere il mantenimento e l’istituzione di nuovi reparti e servizi con primari che siano in grado di potenziare l’offerta sanitaria nel nostro territorio”.
Tiziana Tavella per La Sicilia