Così come accaduto nelle precedenti occasioni Scillia non perde occasione per punzecchiare il sindaco sulla possibilità che in futuro possa entrare a far parte ufficialmente dei democratici. E lo fa utilizzando anche parole forti – “quali meschine intenzioni abbiano ispirato la sua condotta” – che forse richiederebbero da parte di tutti un ritorno alla sobrietà di fronte ai cittadini esausti di una politica che, tanto a livello nazionale quanto a livello regionale e locale, sta producendo poco rispetto alle aspettative generali e di questo tutta la politica deve fare una serie autocritica.
Ritornando alla critica di Scillia, lo stesso ritiene che «non si può più riporre fiducia in questo sindaco» a cui contesta «l’azione politica fallimentare, la mancanza di confronto, l’atteggiamento assunto nei confronti del personale, il tradimento degli elettori, non possono lasciare alcun margine sulle scelte che il Consiglio Comunale dovrà consumare nell’immediato futuro». Contesta poi un cambiamento che a suo dire non c’è stato e si chiede come potrà reagire il Pd ennese «che obiettivamente non credo possa fare un torto così plateale al suo candidato originario». Sulle altre forze politiche consiliari, prendendo spunto da quello che hanno man mano dichiarato, dice: «Il M5S, il consigliere indipendente Cuci, il consigliere di Sicilia democratica Gloria ed i cinque consiglieri delle due liste Amare Enna ed Enna Rinasce si sono espressi chiaramente e, salvo smentite che al momento non mi pare ci siano, per loro il sindaco deve andare a casa» e conclude dicendo che se resterà in carica lo farà accanto ad un partito che in passato ha rinnegato ed accusato.