Nicosia. Guido Reni e la magnificente bellezza, capolavori da Ascoli Piceno

Un’eco di beltà che durerà sei mesi, tanto sarà la durata della mostra che ospita nella chiesa di S. Calogero a Nicosia una tela di altissimo valore artistico che rappresenta la cifra stilistica pittorica del Classicismo seicentesco: L’Annunciazione di Guido Reni (1575-1642) accompagnata da altre due importanti opere del caravaggesco Giacinto Brandi, tutte provenienti da Ascoli Piceno.
La cittadina dell’entroterra siciliano è città delle 101 chiese, del 24 baroni, dei 3 santi, dei due Cristi, dove si parla non un dialetto ma una vera e propria lingua, il gallo italico, già sede di tele di artisti importanti come Jusepe de Ribera, Pietro Novelli e Salvador Rosa e di affreschi come quello dello straordinario Guglielmo Borremans. Ed ora passerà alla storia delle eventi artistici siciliani anche per aver ospitato la “magnificente” Annunciazione di Guido Reni, “da tutti i virtuosi ammirata per una delle più belle, se non la più bella delle sue bellissime dipinture”.

Antonio d’Amico

Fa un gran frastuono, vista la notevole adesione di patrocini, collaborazioni e devoluzioni all’evento, posti in essere prevalentemente allo scopo di aiutare le zone colpite dal sisma nel centro Italia, territori dai quali arrivano le tre opere dopo essere state salvate dai vigili del fuoco proprio durante le scosse di terremoto dei mesi scorsi.

L’Annunciazione – Guido Reni

Un’imperante svolgimento di manifestazioni e mostre di carattere artistico/letterario fa pensare che un certo fermento possa permanere a Nicosia, città che nei millenni ha visto scemare quella che era, secondo l’ autorevole stima artistica del critico d’arte Antonio D’Amico e del Direttore della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno Stefano Papetti, per ricchezza e committenza tra le più notevoli della Sicilia orientale. Il palazzo vescovile è stato lo scenario per la presentazione di tutti gli attori intervenuti in questo straordinario progetto, che ha visto come ideatore l’oriundo nicosiano Antonio D’Amico ormai lontano dalla cittadina da diversi anni, ma che non dimentica di ricollegare i propri natali con l’indiscussa bellezza di Nicosia, per elogiarla e rappresentarla al meglio.


Beato Bernardo Abate-Giacinto Brandi

Sposa l’iniziativa il Direttore della civica Stefano Papetti che definisce il paese come una rappresentazione artistica nel suo complesso, oltre che per le tante opere presenti nelle chiese anche per ‘la preziosa cifra stilistica enogastronomica’ che ha potuto conoscere ed apprezzare durante il suo soggiorno in paese; che aggiunge “non ho trovato citato in vostro paese nella guida artistica che ho trovato in albergo, ribellatevi! Meritate a pieno titolo di essere individuati nel patrimonio artistico isolano”.

S. Benedetto Abate-Giacinto Brandi

Il prof. Stefano Papetti ha spiegato il grande valore della mostra, contestualizzata nel tessuto sorico-artistico del 600 nicosiano: “Si tratta di tre opere che vengono dalla stessa città, appartengono allo stesso periodo, prima metà del 600, ma che dimostrano la varietà delle correnti artistiche che hanno caratterizzato l’Italia nel corso del XVII secolo. Pertanto, immaginando un possibile itinerario, andando ad ammirare ciò che già si conserva a Nicosia, nei locali del Duomo dove vi è il dipinto di Ribera, vedendo gli affreschi di Borremans e degli altri artisti barocchi, si ha un’idea globale, in un centro in cui oggi a torto si ritiene periferico, di quanto fosse vasta e diversificata la produzione artistica italiana del 600”. Concluso il prezioso intervento del direttore sulle vicissitudini storiche dell’opera del Reni e su quanto essa rappresenti uno dei tasselli più importanti dell’espressione artistica del tempo, gli astanti e gli oratori si sono portati fino alla chiesa di S. Calogero per il taglio del nastro e per godere della Magnificente Bellezza, accompagnati dalle note del pianoforte del maestro Salvatore Lo Votrico, che hanno favorito l’estasi della visione trasportandoci in un viaggio sensoriale che solo altre due esposizioni al mondo hanno potuto vantare: Montreal e New York, e oggi Nicosia!
La mostra sarà visitabile sino al 5 novembre

Dina La Greca