Enna. Su sfiducia a sindaco Dipietro nel PD Di Gangi si attrezza da “confessore”

Vittorio Di Gangi

Enna. La sfiducia al sindaco Dipietro entra ufficialmente nell’agenda del Pd o, almeno, in una parte di essa anche se i risultati oggi sembrano tutt’altro che scontati. Se ne occuperà il segretario cittadino Vittorio Di Gangi che ha già comunicato ai consiglieri l’intenzione di incontrarli. D’altra parte pochi giorni fa lo stesso Di Gangi aveva manifestato la volontà di occuparsi della situazione cittadina. Sarà un “casting” portato avanti uno ad uno per poi giungere ad un’assemblea finale per comunicarne l’esito.
Il metodo però sembra non essere condiviso da alcuni consiglieri che invece gradirebbero un’assemblea di tutto il gruppo per parlarne a viso aperto. In questi ultimi giorni il fronte dei “no” – o almeno dei fortemente dubbiosi – sarebbe salito a cinque/sei consiglieri. In loro il pensiero ricorrente è quello di non consegnare la città ad un commissario per diversi mesi ma non vedrebbero inoltre una motivazione politica e una alternativa amministrativa pronta.
Questi pensieri sarebbero stati espressi anche in occasione dell’ultima riunione di gruppo dello scorso martedì alla presenza di sette consiglieri su sedici. Riunione convocata per parlare del bilancio ma con l’attenzione che si è spostata sulla sfiducia. Pure quella delle assenze, sussurra qualcuno, sta diventando ormai una costante e c’è chi aggiunge che sarebbe figlia delle pressioni sulla sfiducia. A cercare di tenere unito il gruppo è la guida consiliare Cappa il quale com’è suo costume cerca sempre di fare sintesi per evitare la spaccatura ma anche lui sarebbe entrato nelle mire dei falchi.
Parlare di polveriera probabilmente oggi è eccessivo ma è un dato che nessuno ha smentito che ci sono idee, fortemente, contrastanti proprio sulla sfiducia ed è su questo tema che si giocherà nei prossimi giorni la tenuta del gruppo all’interno del quale c’è chi sente anche il disagio per la mancanza di un referente ufficiale. In questo contesto potrebbe entrare in gioco il neo subcommissario Nicosia a cui guardano con interesse e fiducia i consiglieri che la sfiducia non la vogliono. Per interrompere la consiliatura a fare la voce del leone è il Pd in virtù dei numeri in aula, ma anche tra le fila del centrodestra si guarda con attenzione ed pure qui il fronte sarebbe diviso tra contrari e favorevoli; nessuna obiezione dal M5S mentre i cinque consiglieri a sostegno di Dipietro restano al momento in uno strategico silenzio per capire cosa accadrà ma anche per tendere la mano.