Sindaco Dipietro: no a un depotenziamento dell’ospedale di Enna

Enna. A distanza di tempo si torna a parlare di rete ospedaliera ad Enna e a ritornarci è il sindaco del capoluogo, Maurizio Dipietro, che non esclude di convocare a giorni una conferenza dei sindaci.
Il motivo è presto detto e lo spiega lo stesso Dipietro: «Sono venuto a conoscenza di un fatto che suscita in me, nella qualità di sindaco e di presidente della conferenza sindaci in materia sanitaria, molte perplessità perchè mi giunge notizia mi giunge notizia che il direttore generale Fidelio ed il direttore sanitario Cassarà abbiano recentemente formulato una richiesta di modifica della rete ospedaliera». Modifiche che a detta di Dipietro «consistono in un depotenziamento dell’ospedale di Enna che nel sistema sanitario è inquadrato come struttura “Spoke” e dunque deve avere rilievo provinciale».
Da voci circolate negli ultimi giorni questo andrebbe a depotenziare l’ospedale di Enna a vantaggio di altre strutture che il decreto Balduzzi, di prossima attuazione, ridimensionerà ulteriormente; per il sindaco non gioverebbe neppure ad una migliore organizzazione del sistema sanitario provinciale, ad esempio, la trasformazione dei posti letto da “day hospital” a posti ordinari nei casi in cui il livello di cura nelle strutture provinciali è di bassa intensità con il timore che possa essere uno spreco di risorse in termini di impiego di medici, infermieri e peronale sanitario in danno alla salute degli utenti.
«Di questa e di altre anomalie della sorprendente richiesta di modifica di cui sono venuto a conoscenza chiederò immediatamente lumi agli interessati e non escludo di convocare un’apposita conferenza dei sindaci per trattare un tema qual è quello della tutela della salute pubblica che non può essere affrontato in maniera inadeguata».
L’annuncio della nuova rete ospedaliera era stato fatto il 28 marzo dall’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi, ed Enna risultò essere l’unico “spoke” in provincia, con Piazza Armerina presidio di base così come Nicosia, mentre l’FBC di Leonforte fu individuato come ospedale di zona disagiata; per Enna fu previsto inoltre un aumento di 82 posti letto e la garanzia delle emergenze durante le 24 ore. A dare il via libera alla riforma, pochi giorni dopo l’annuncio, fu il ministero.
La riforma così come concepita, però, suscitò perplessità soprattutto negli altri presidi ospedalieri che si dissero danneggiati, una visione che però non fu condivisa dal direttore sanitario Cassarà secondo cui la riforma garantiva l’assistenza sanitaria in tutta la provincia.
L’autorizzazione alla riforma ha inoltre sbloccato l’iter per avviare, da parte dell’Asp ennese, i concorsi che a regime porterebbero, così come previsto dalla pianta organica, ad un incremento di 480 unità da dividere nelle strutture sanitarie della provincia.