Enna. Sfiducia al sindaco, adesso il Pd si spacca ufficialmente, in 4 dicono no!

Enna. La sfiducia al sindaco Maurizio Dipietro assume ogni giorno in più che passa i contorni scottanti ed il principale attore in questa vicenda, per una ragione numerica, è il Partito democratico. L’ultimo segnale è stato dato giovedì sera quando alla presenza dei big del partito, tra cui il responsabile organizzativo regionale Antonio Rubino, il gruppo consiliare ha dato il suo assenso che non è però unanime. Se la discussione sulla sfiducia è ormai cosa nota, a far rumore sono state invece le assenze che certificano, come già anticipato nelle ultime settimane, la spaccatura.

Assenti alla discussione erano l’on. Mario Alloro, che pur non essendo un dirigente del partito resta pur sempre il deputato regionale di riferimento, ma soprattutto quattro consiglieri comunali che alla conta dei numeri potrebbero fare la differenza. In realtà alla riunione, da quanto filtrato, non avrebbero partecipato neppure Tremoglie e Marco i quali avevano però delegato Cappa e Arena a rappresentarli. Gli altri quattro assenti sarebbero stati De Rose, Savoca, Lo Giudice e Colaleo che sarebbero, a questo punto, coloro i quali contestano le modalità, i temi e l’opportunità della sfiducia.

La loro opinione metterebbe in prima linea la città e sarebbe legata a tutela della stessa perchè non vorrebbero correre il rischio di causare un danno alla città consegnandola ad un commissario per un lungo periodo in un momento così difficile e delicato.

I consiglieri presenti avrebbero invece certificato la loro ferma posizione per un sì alla sfiducia e lo hanno fatto davanti a Rubino che in questa vicenda alcuni lo hanno visto come “certificatore” della sfiducia ma chi è vicino a lui avrebbe negato un suo ruolo attivo. Anche su queste versioni, però, le voci sono molteplici perchè c’è chi sostiene ci sia stato, nella notte, un intervento dall’alto per ricordargli che non c’è una relazione di ruoli in una vicenda amministrativa locale.

Che l’aria dentro il gruppo consiliare non sia delle migliori si è visto pure ieri quando, durante il consiglio comunale, gli stessi consiglieri hanno approfittato dei momenti liberi per confrontarsi anche con toni accesi nel chiuso delle stanze. E sempre in tema di sfiducia, ma sul versante opposto, anche alcune parti del centrodestra hanno sostenuto tutt’altro che scontato il loro sostegno alla sfiducia senza la certezza di una prospettiva per la città. Insomma come la politica ha sempre insegnato non v’è nessuna certezza dall’oggi al domani.