Troina, cittadini in apprensione per nuovi arrivi di migranti anche se non sono ostili a priori

Troina, L’arrivo di un gruppo di migranti nella notte tra domenica e lunedì, che sono stati alloggiati in una casa di via Nazionale, ha innescato una lunga discussione sulla quella piazza virtuale che è facebook. Se ne attende un altro gruppo, che, secondo voci molto attendibili, verrà ospitato in una casa di via Umberto. Il gruppo dei nuovi arrivati è di 16 migranti da distribuire in queste due case. Il campionario dei commenti postati è molto variegato: ce ne sono di favorevoli, contrari e preoccupati con una non trascurabile prevalenza di quest’ultimi due tipi. Dal commento postato dal sindaco Fabio Venezia apprendiamo che a Troina ci sono 40 migranti adulti e 13 minori non accompagnati. E’ molto probabile che, nei prossimi mesi, questo numero crescerà, considerato che i flussi di migranti sbarcati sulle coste siciliane non si arrestano, anzi si stanno intensificando. Con il suo notevole patrimonio edilizio, che di abitanti ne può contenere 22.000 a fronte di una popolazione di 9.340 abitanti, Troina è di fatto un polo di attrazione di questi flussi. Come si può capire dai commenti su facebook, si sta venendo a determinare una situazione molto delicata e problematica con la presenza in paese di migranti. A renderla ancora più delicata contribuiscono le voci che si rincorrono nei luoghi di aggregazione e sui social secondo le quali una struttura residenziale per anziani e fabbricati rurali si stanno riconvertendo in centri di accoglienza per migranti. Si sussurra che alcune donne migranti non disdegnano di praticare, per usare un eufemismo, il “mestiere più antico del mondo”. Ma non sono solo i commenti che leggiamo su facebook a segnarlo. Anche le reazioni degli abitanti di via Nazionale che si sono visti arrivare 8 di questi migranti nella notte tra domenica e lunedì. “Ci avevano assicurato che sarebbe arrivata una famiglia con due figli, ma ne abbiamo visti arrivare 8 o 9 di questi migranti di colore, nei cui confronti non abbiamo alcun pregiudizio razzistico, ma diciamo con franchezza che non ci sentiamo sicuri e siamo preoccupati”, ci hanno detto gli abitanti di questo tratto della via Nazionale, in gran parte anziani, dove c’è la casa nella quale sono alloggiati i migranti giunti a Troina domenica notte. Nel pomeriggio di lunedì hanno chiamato i Carabinieri, che hanno fatto un sopralluogo della casa… e più di tanto non potevano fare. I migranti che da alcuni mesi sono già a Troina non sono alloggiati in abitazioni del centro abitato, ma in strutture ricettive ubicate all’esterno del centro urbano. Circostanza, questa, che, se crea comunque un diffuso senso di preoccupazione, non suscita reazioni come quelle degli abitanti di via Nazionale. Che fare, allora? Per il sindaco Fabio Venezia “il sistema di accoglienza dei migranti non può essere gestito senza il pieno coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni locali”. Aggiunge il sindaco che “non essere messi al corrente per tempo e sapere a cose fatte dell’arrivo di migranti nel nostro comune rende difficile questo percorso”. Durissimo è il commento del gruppo “Insieme per Troina” contenuto nella nota che ci ha consegnato il consigliere comunale e coordinatore di “Insieme per Troina”, Giacomo Plumari. Puntando il dito contro il sindaco Venezia, “Insieme per Troina” l’accusa di prestare scarsa attenzione all’azione speculatrice che sta dietro l’accoglienza di migranti e di averla così agevolata “non attivando lo Sprar che, con la clausola di salvaguardia, avrebbe limitato o azzerato l’apertura di centri di accoglienza privati. “Insieme per Troina” avrebbe voluto che il sindaco Venezia avesse intrapreso azioni di protesta contro la prefettura per l’invio di migranti “senza curarsi della reale situazione di disagio che si crea tra i cittadini e tra gli stessi migranti”. C’è tra la gente di Troina, che pure non è pregiudizialmente ostile all’accoglienza di migranti, una diffusa e profonda preoccupazione per gli arrivi di migranti e per come vengono gestiti. Occorre trovare soluzioni che consentano il bilanciamento del principio di accoglienza di migranti con il diritto dei cittadini troinesi alla sicurezza, se si vuole scongiurare il rischio che la situazione sfugga di mano.

Silvano Privitera