Da Tusa a Nicosia per la quinta edizione del “Cammino di San Felice”

I pellegrini hanno attraversato Tusa diretti verso Pettineo, qui si sono recati nel convento dei frati minori rinnovati portando in spalla, come da consuetudine all’arrivo in ogni paese, la piccola statua di San Felice, accompagnata dai canti di fede e preghiera dei camminatori. Stanchi ma felici il giorno dopo sono ripartiti per raggiungere Motta d’Affermo.
Attraverso mulattiere e antichi sentieri sono giunti a Mistretta e precisamente presso la chiesa di San Francesco, luogo importante nella vita del santo di Nicosia, infatti fu proprio qui che Giacomo Amoroso iniziò la sua attività di frate diventando Felice da Nicosia. Da qui il corteo è ripartito alla volta del Santuario della Madonna dei Miracoli. Il giorno seguente la sosta è stata nella bellissima Valle delle Cascate di Mistretta. Tappe conclusive la Riserva Naturale Campanito, il Rifugio Nibbio fino al convento dei cappuccini di Nicosia. Sono circa 70 km di percorso, in media 17 km e 5 ore di cammino al giorno. Più di 50 i partecipanti che hanno voluto intraprendere un percorso esperienziale tematico, alcuni veterani altri nuovi, provenienti sia dalla Sicilia che da altre regioni d’Italia.
Sono pellegrini che amano il trekking e i cammini sacri, in un percorso dove riscoprire se stessi attraverso il contatto con la natura. Un’esperienza spirituale con un tema diverso ogni anno, quest’anno appunto “Cedi il passo alla vita” che ricorda il motto di San Felice da Nicosia “Sia per l’amor di Dio”. L’evento è stato promosso dai frati cappuccini di Nicosia, in particolare da fra Salvatore Seminara, guida spirituale del gruppo, che soddisfatto afferma ” Il cammino è un modo per far crescere la fede attraverso i passi di San Felice”.
A coordinare la manifestazione la guida escursionista locale Salvatore Lo Sauro. “Il risultato del cammino – dice Lo Sauro – non sta nel numero di pellegrini che hanno partecipato ma nell’effetto che produce su di essi. Facciamo che la vita sia guida dei nostri passi, spesso sbagliamo perché vogliamo dominarla secondo i nostri piaceri e desideri. Attraverso il cammino di questi giorni invece cerchiamo di stimolare al senso dell’abbandono e della fiducia, facendo in modo che sia la vita a guidare noi e i nostri passi.
”Durante tutto il viaggio non sono mancati momenti di preghiera, di riflessione e tanta voglia di condividere sforzi e fraternità con i compagni di viaggio. Insomma un appuntamento fisso per i pellegrini del cammino francescano di Sicilia, accompagnati da una simpatica asinella di nome Felicina, che ha fatto da mascotte al gruppo per tutta la durata del viaggio.


Maria Carmela Drago per 98zero.com