La comunità leonfortese non “è pronta”, ha detto più volte il primo cittadino Francesco Sinatra e così pare dalle considerazioni dell’u.d.s. Leonforte ha preferito per tanto delegare a una cooperativa privata la gestione dell’accoglienza guidata dalla Prefettura nel numero e nelle caratteristiche del servizio e delle strutture. La Prefettura dialogherà con i comuni non aderenti allo Sprar attraverso le cooperative, che gestiranno l’accoglienza e l’integrazione ignorando i dubbi e le perplessità delle amministrazioni locali, incapaci di pianificare un’urgenza cronica dibattuta da mesi. I comuni coinvolti si limiteranno a contenere il disagio ghettizzando gli ospiti in immobili lontani dall’abitato? Facendo dei centri di accoglienza il luogo meno accogliente pensabile? Leonforte saprà vivere il vangelo dell’accoglienza? L’amministrazione leonfortese saprà gestire il malcontento? Ignorare testardamente queste domande è già una soluzione? Affermare: “Ad oggi non ci sono migranti a Leonforte ma ci sono nei territori limitrofi. La Prefettura fa sapere che una Cooperativa sta allestendo una antica abitazione nei pressi dell’Annunziata” basta a preparare la comunità. Intanto nell’attesa, onde non fare sentire troppo la nostalgia delle loro case, ci si sta muovendo per prima per adeguare con fossi, sporcizia, carenze strutturali e sanitarie.
Gabriella Grasso