Troina, la disabilità non come problema ma come risorsa

Troina. Nell’ambito della manifestazione “Qualcosa sulla…disabilità”, organizzata dall’Oasi Maria SS srl in collaborazione con la Pro Loco, Gruppo Scout e comune di Troina, che si è svolta il 30 giugno ed il 4 e 8 luglio, uno dei momenti più significativi è stato l’incontro con amministratori locali, medici, operatori del settore e singoli cittadini per un confronto sull’integrazione e per testimoniare la voglia di stare insieme, che si è svolto sabato pomeriggio in piazza Giacomo Matteotti. Ha introdotto e moderato il dibattito Marinella Pacino, che con Rosalinda Patanè, da tempo pensava ad un manifestazione sulla disabilità. Facendo il bilancio della tre giorni sulla disabilità, Marinella Pacino ha detto che i diversamente abili, dipingendo e realizzando braccialetti, hanno tradotto le disabilità in risorse. Giuseppe Salis dell’Associazione H Anno Zero di Roma ha colto nelle attività svolte dai ragazzi disabili il messaggio dell’eguaglianza. Gianmario Mascolo, anche lui dell’associazione H Anno Zero, ha citato alcuni esempi a sostegno della concezione della disabilità come risorsa, citando l’esempio di Steve Jobs, che era un dislessico, e del quadrifoglio, considerato un portafortuna, che è una diversità perché normalmente è un trifoglio. “Ci sono aziende informatiche che assumono autistici”, ha detto Mascolo. Marinella Zingale, psicologa dell’Irccs Maria SS, parlando delle sua esperienza di lavoro, ha detto che occorra riconoscere l’esistenza della diversità, apprezzarla e valorizzarla. Il sindaco Fabio Venezia ha esortato a non vedere la diversità con la paura. Giuseppe Cuccì, del Dipartimento salute mentale dell’Asp di Enna, ha ricordato l’azione rivoluzionaria di Franco Basaglia nella contestazione del ’68 per umanizzare la cura della salute mentale in Italia. Barbara Lovitrico della cooperativa sociale Solidarietà Herbitense di Nicosia, ricordando che “basta un abbraccio”, ha detto di voler che i ragazzi disabili siano ammessi alla pari con gli altri ragazzi. Commoventi sono state le testimonianze di Angela, Santina, Giovanna e di Elvira ospiti nelle comunità di Agira e Nicosia. Del caso di Elvira ne ha parlato Filippo Di Martino della comunità San Felice di Nicosia. Maria Grazia Figura, psichiatra dell’Irccs Oasi Maria SS, ha parlato della fase difficile delle diagnosi della disabilità e dell’importanza della relazione con il disabile, che può determinare cambiamenti positivi e facilitarne l’integrazione. Pina Maccarrone, educatrice, ha messo in risalto la funzione dei laboratori dove il disabile non è una persona da assistere, ma è una persona che produce. Tanina Ruberto, responsabile del servizio sociale dell’Oasi, ha fatto un cenno alle attività dell’Oasi in favore dei disabili e dei riconoscimenti ottenuti. Infine, Silvio Rotondo, componente del cda dell’associazione Oasi Maria SS, ha messo in risalto il ruolo delle famiglia nel percorso di integrazione del disabile.

Silvano Privitera