Enna. Sfiducia al sindaco, per Argento “referendum ridicolo. Chi l’ha proposto non ha più riconoscimento politico”

Si aggiunge di una nuova reazione lo svolgimento del referendum del Pd ennese per sfiduciare il sindaco Dipietro. È quella del renziano Angelo Argento

“Chi vota per la sfiducia del sindaco è fuori dal Pd ne chiederemo l’espulsione ufficialmente. Chi dice che Carbone non è legittimato ad esprimersi quale commissario non conosce lo statuto, il codice etico e le regole del partito e chiunque affermi questo per me è come se lo dicesse un non iscritto alla stregua di Raffaele Lombardo o Claudio Fava.
Io da commissario ho convocato un direttivo municipale a Roma, si è celebrato il congresso ed è stato eletto il segretario secondo lo Statuto. Il direttivo se non lo convocavo io non lo poteva convocare nessuno, i poteri commissariali cessano quando è convocata l’assemblea che poi ratifica l’elezione del segretario e questa persona ad Enna si chiama Ernesto Carbone e se lui non convoca il congresso non si possono fare altre cose.
La convocazione del referendum è invece ridicola com’è ridicolo chi l’ha proposto, nella sua formulazione e ridicola è la chiamata alle arme di iscritti non certificati. Tutto ciò non legittima ad asssumere decisioni così importanti come la sfiducia al sindaco e chi lo dovesse fare va espulso.
È ridicolo chiamare qualcuno a chiedere se va sfiduciato subito o no, se ritengono abbia fatto male va mandato via subito ma va fatto dal gruppo consiliare che per quanto mi riguarda è EnnaDemocratica.
Questo referendum ridicolo è la dimostrazione che non c’è più un riconoscimento politico di chi l’ha indetto perchè un tempo chi l’ha indetto non ne avrebbe avuto bisogno.

Tutto ciò dimostra infine l’incapacità di capire cosa vuole la città. Mi chiedo, hanno approvato il bilancio poche settimane fa ed è ridicolo che oggi vogliono sfiduciare sindaco, dovevano bocciare il bilancio ed essere consequenziali, così è contraddittorio”.