E quando a De Rose gli si dice che c’è pure un’altra parte del Pd, quella che per intenderci rappresentata dal commissario provinciale Carbone, che non riconosce l’azione di chi vuole la sfiducia, spiega: «Il punto è sempre quello, io il commissario non lo conosco, non l’ho mai incontrato, qui bene o male c’è un partito e si fanno le riunioni». Parole chiare quelle di De Rose che in passato aveva auspicato un incontro con Carbone il quale, d’affar suo, ha più volte ribadito che la sua è la voce ufficiale del partito.
La firma sulla presentazione della mozione di sfiducia, in teoria, non dovrebbe pregiudicare la tenuta della consiliatura. Quota 20 voti non è facile da raggiungere innanzitutto perchè gli altri due consiglieri del Pd, Giuseppe Savoca e Miriam Colaleo, restano coerenti con il loro no alla sfiducia. Negli ultimi giorni, inoltre, il fronte del centrodestra sembra essersi anch’esso ricompattato contro l’idea della sfiducia. Dipietro ha dalla sua parte i consiglieri di Patto per Enna (3) e Sicilia Futura (2) a cui, a questo punto, si aggiungono Savoca e Colaleo; Cuci si è detto propenso a bocciare la mozione così come Enna Rinasce (3, nonostante permangono le critiche della Palermo); in queste ore riflette Amare Enna che ha in dote due consiglieri di cui uno, Comito, ha più volte detto d’essere contrario alla sfiducia di fronte ad un programma di rilancio della città.
Restano convinti per votare la sfiducia i due del M5S, adducendo come motivazione che il movimento –in tutta Italia- è per andare loro a governare!.