Le indagini, alle quali hanno contribuito anche i Carabinieri del R.I.S. di Messina mediante l’analisi del telefono cellulare trovato in possesso di Giuseppe Taranto al momento della sua cattura, hanno permesso di stabilire che Calogero Barbagiovanni, non soltanto era complice dell’arrestato, me che avesse un vero e proprio ruolo direttivo ed organizzativo. Numerosi infatti sono i contatti telefonici e multimediali (whattsapp, messanger ed altri applicativi di messaggistica istantanea) che sono emersi dalla “lettura” del dispositivo e che hanno permesso di comprendere come lo stesso fornisse precise indicazioni su come comportarsi con la vittima e quali condizioni imporre per realizzare l’estorsione secondo il classico schema del “cavallo di ritorno”.
Dalle chat accuratamente recuperate dagli esperti del R.I.S. è emerso chiaramente che era proprio Barbagiovanni ad avere la materiale disponibilità del veicolo e che dettava le regole del gioco, pur non avendo mai avuto contatti diretti con la vittima. Lo stesso dovrà infatti rispondere anche del reato di ricettazione.
Sergio Granata per amnotizie.it