Assoconsumatori – Asso-Consum: Le solite furbate ennesi

Viva, viva la politica ennese che approfittando della calura e delle meritate vacanze, sistema, in silenzio, le sue cose nella solita logica: cambiare per non cambiare. Con grande enfasi e festeggiamenti si dà inizio al passaggio del personale, non certo dell’ATO Ennaeuno, alla SRR, senza graduatoria come concordato con i sindacati ma, evidentemente, nella logica del passato, clientelismo. La nostra associazione è in attesa che l’ATO Ennaeuno, la SRR, la società “EcoEnnaServizi” e la “SAES” trasmettano copia della documentazione del passaggio del personale in sintonia alle norme dello Stato italiano e della regione Sicilia alla quale appartiene la ex provincia di Enna. Andiamo a ciò che sta succedendo in provincia di Enna: “il personale” dell’ATO Ennaeuno, sta transitando, col bene placido degli amministratori locali artefici e consenzienti allo stesso tempo, ai vari ARO, Enna per primo, con 73 unità alla “EcoEnnaServizi” e Regalbuto-Centuripe con 30 unità lavorative alla “SAES”. Orbene il Presidente della SRR il 15 dicembre 2016 salutava positivamente l’approvazione da parte della regione della pianta organica della SRR, è strano, però, come questa regione possa adottare due pesi e due misure, forse, dipende dal peso o dall’interesse di qualche funzionario ha nell’optare per le varie approvazioni, ci spieghiamo meglio la regione nel 2013 rigetta una prima pianta organica dell’ARO del comune di Maletto perché prevedeva un numero di operatori eccessivo al di sotto dei parametri abitanti/operatori, da tener conto che i parametri a livello nazionale ed europeo sono 1000/1, i comuni siciliani si sono attestati intorno a 550 abitanti per 1 operatore, vedi Campobello di Licata, Brolo, Isole delle Femmine, qualcuno si è attestato su 900/1, ARO S. Giovanni Gemini – Cammarata, mentre altro con 1072/1, vedi Torregrotta, è in sintonia con i parametri nazionali. Il rapporto in provincia di Enna è di 401 abitante per 1 operatore con una maggiorazione di circa il 40% sulla media dei comuni siciliani consultati e con il 150% in più rispetto alla media nazionale, il tutto andrà a gravare sulle tasche dei cittadini, quindi, nulla è cambiato rispetto alla gestione dell’ATO Ennaeuno, il cittadino dovrà pagare sempre di più per foraggiare le clientele dei signori che vogliono gestire a mo’ dei vecchi baroni di epoca medievale quando le tasse servivano per mantenere gli sgherri usati per imporre nuove tasse volute dal signorotto di turno. Ma andiamo ai parametri abitanti/operatori negli ARO avviati, Enna si attesta su un rapporto 384/1, mentre l’ARO Regalbuto-Centuripe è a 425/1 evidentemente i nostri amministratori hanno ottenuto il meglio, dimenticando che a pagare quel personale esorbitante dovranno essere i cittadini e sconfessando, soprattutto, le promesse fatte in campagna elettorale di un costo più equo. Cambiare, quindi, per non cambiare. I cittadini dovranno pagare sempre più, in considerazione che la popolazione in provincia diminuisce e se la spesa dei rifiuti nel 2001 veniva ripartita su 177.000 abitanti, oggi il costo è suddiviso su 168.000 e fra trent’anni 148.000, con una evidente lievitazione dei costi. Questa è la politica in provincia di Enna fare i propri interessi sistemando i propri amici a scapito degli ignari cittadini che fiaccati dalla calura o perché in vacanza non seguono i fatti e vedono il tutto in quella logica di ineluttabile rassegnazione tipica di chi sconosce il problema. Il tutto si verifica nel silenzio più totale delle istituzioni! L’associazione nell’interesse dei cittadini seguirà con attenzione lo sviluppo dei fatti negli altri ARO, ma certo la logica, pensiamo, sia sempre la stessa far pagare ai cittadini un servizio in modo esoso per foraggiare gli amici della politica.
​Pippo Bruno